Truppe italiane in Iraq

Il 46esimo presidente degli Stati Uniti, il neoeletto Joe Biden ritirerà le truppe militari statunitensi in Iraq, affidando la lotta all’Isis all’Italia.

Al comando del contingente Nato non ci saranno più gli Usa, poiché, per scelta del nuovo Presidente statunitense, a coordinare le operazioni sarà proprio l’Italia.

Sono quattromila i militari europei e canadesi che saranno incaricate di coordinare e addestrare le truppe italiane. Queste, dovranno combattere in Iraq contro il sedicente Daesh, l’autoproclamatosi Stato Islamico.

Il nuovo schieramento dovrà anche cercare di arginare l’influenza dell’Iran sulle autorità di Baghdad.

La spedizione sarà dura e rischiosa e avrà come protagonista proprio l’Italia, che vanterà il contingente più numeroso e, quando avrà raggiunto lo schieramento completo, prenderà direttamente il comando delle operazioni.

Il neoPresidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, ha a questo proposto nominato nuovo capo di Stato maggiore dell’Esercito, Pietro Serino.

La Nato dimostra di aver riconosciuto l’attività antislamica della Nato, posto anche il fatto che il ministro Lorenzo Guerini è stato quattro volte in Iraq negli ultimi anni, e nel vertice atlantico di tre giorni fa ha preso la parola subito dopo il nuovo responsabile del Pentagono, Lloyd Austin. Un discorso, quello di Guerini, che ha trovato il consenso unanime americano, anche per quanto riguarda la sostituzione dell’Italia stessa alle truppe danesi.

Un ruolo, quello dell’Italia, sempre più atlantista e vicino all’America di Biden, un onore, ma anche un onere: l’Italia dovrà ora dimostrare di essere all’altezza, immergendosi in un rischio altissimo.