Oliver Dassault era un parlamentare francese che rappresentava il partito conservatore Les Républicains. Ed era anche il nipote del famoso ingegnere aeronautico ebreo Marcel Bloch, che convertendosi al cattolicesimo romano cambiò il suo nome in “Dassault”, che in francese significa “in attacco”.

Il nonno è stato fondatore dell’omonima azienda aerospaziale che produce aerei da caccia militari e jet aziendali di cui una quota è posseduta da Airbus, la prima multinazionale produttrice di aerei civili al mondo con sede in Francia.

Padre di tre figli, il 69enne Oliver Dassault è morto domenica pomeriggio quando il suo elicottero, un Aerospatiale AS350 Ecureuil, si è schiantato su un terreno privato poco dopo il decollo nella località costiera di Deauville in Normandia, nel nord-ovest della Francia. Stava rientrando dalla sua casa di vacanza in una giornata soleggiata e con vento debole. Le cause dell’incidente, in cui è deceduto anche il pilota, non sono ancora note. Le autorità giudiziarie hanno aperto un’inchiesta per omicidio colposo chiudendo e sigillando l’intera area di ricerca.

Laureato in ingegneria presso l’Ecole de l’Air, conseguì un diploma in Scienze matematiche e un dottorato in informatica gestionale. Appassionato come suo nonno, il padre Serge Dassault gli affidò una serie di incarichi dirigenziali e di responsabilità all’interno della Dassault Aviation, gruppo che si è distinto negli anni come uno dei principali produttori di aerei francesi, come l’apprezzato jet privato Falcon, l’aereo da guerra Mirage e più recentemente il caccia all’avanguardia Rafale.

Il nonno Marcel, dopo aver sviluppato un’elica innovativa utilizzata sugli aerei francesi durante la prima guerra mondiale, fu imprigionato durante la seconda guerra mondiale e deportato nel campo di sterminio nazista di Buchenwald dopo aver rifiutato di collaborare con l’industria aeronautica tedesca. Riuscì a sopravvivere.

Pur essendo molto attivo professionalmente, nel 1988 entrò in politica. Dopo molti anni e poco prima della morte del padre si dimise da presidente del consiglio di sorveglianza del gruppo perché il ruolo era incompatibile con i suoi doveri parlamentari. Oltre alla quota di maggioranza nel gruppo aerospaziale, la famiglia Dassault possiede l’influente quotidiano di destra Le Figaro, dove Oliver Dassault era l’amministratore.

Molti dei colleghi parlamentari della destra politica francese gli hanno reso omaggio. Il presidente Macron ha scritto in un messaggio che Oliver Dassault “amava” la Francia.

“In qualità di dirigente d’azienda, deputato, consigliere locale, comandante di riserva nell’aeronautica militare, per tutta la vita non ha mai smesso di servire il nostro Paese. La sua morte improvvisa è una grande perdita. I nostri pensieri vanno alla sua famiglia e ai suoi amici”, ha dichiarato Macron.

La famiglia Dassault vanta una delle più grandi fortune familiari. Maggiore dei quattro figli di Serge Dassault, Oliver ereditò nel 2018 la proprietà di suo padre insieme ai due fratelli e alla sorella. Nel 2020 era la 361° persona più ricca del pianeta con un patrimonio stimato di 5 miliardi di euro.