Una base lunare internazionale per svolgere attività di ricerca scientifica con la capacità di funzionare autonomamente a lungo termine.

Questo è l’obiettivo del patto planetario firmato oggi a nome dei rispettivi governi, tra l’agenzia spaziale cinese China National Space Administration (CNSA) e l’agenzia spaziale della Federazione Russa ROSCOSMOS.

I due paesi vogliono rafforzare l’interazione della ricerca scientifica utilizzando un avamposto lunare, chiamato International Lunar Research Station (ILRS), per un complesso di strutture sperimentali sulla superficie del satellite terrestre o nella sua orbita, per scopi pacifici nell’interesse dell’intera umanità. Il progetto è aperto a tutti i paesi e partner internazionali interessati, ha affermato la CNSA, rappresentando l’inizio di una nuova era e il più grande piano di cooperazione spaziale internazionale per il lancio delle proprie ambizioni extraterrestri.

Russia e Cina aderiranno al principio di consultazione e costruzione congiunta per condividersi i vantaggi della ricerca scientifica nello spazio cosmico. La Cina ha fortemente utilizzato l’esperienza russa lungo il suo percorso del suo programma spaziale. Le astronavi cinesi Shenzhou assomigliano molto alle capsule russe Soyuz. I cinesi non potevano collaborare con gli Stati Uniti, in quanto il Congresso americano vieta quasi tutti i contatti tra la NASA e la Cina per le forti preoccupazioni sul furto di tecnologia e sulla natura segreta sostenuta dai militari del programma spaziale cinese.

La Cina ha pianificato per quest’anno, a partire dal prossimo mese, quattro missioni con equipaggio per lavorare alla sua prima stazione spaziale orbitante permanente. Nel 2019 ha fatto atterrare sul lato opposto poco conosciuto della Luna il veicolo spaziale Change-4 e ha la Tianwen-1, un’astronave in orbita attorno a Marte contenente un Rover che si prevede di far atterrare sulla superficie nei prossimi mesi, consentendo così alla Cina di diventare il secondo paese dopo gli Stati Uniti a portare un veicolo spaziale su Marte.

Mosca e Washington collaborano nel settore spaziale, ma la Russia non ha firmato l’accordo Artemis della NASA, con il quale gli USA hanno in programma nel 2024 di far atterrare la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna per riprendere il passo dell’esplorazione umana. L’agenzia spaziale russa, dopo la missione di successo della compagnia americana SpaceX di Elon Musk, ha perso il monopolio dei voli spaziali che trasportavano gli equipaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Molte operazioni scientifiche sulla Luna sono finalizzate in diversi settori. Quello energetico è il più interessante.

Il concetto di creare centrali solari nello spazio per permettere di irradiare enormi quantità di energia sulla Terra, è stato proposto dallo scienziato e matematico russo Konstantin Tisolkovsky negli anni ‘20 del secolo scorso. Può sembrare fantascienza, ma un secolo dopo gli scienziati hanno fatto passi in avanti nel trasformare quel concetto in realtà. La nuova ricerca potrebbe portare alla realizzazione di una centrale solare spaziale che possa orbitare tutto il tempo all’esposizione diretta della luce solare (al di fuori dell’atmosfera terrestre che assorbe e riflette parte dei raggi del Sole) per produrre una maggiore energia.