Guido Sassi esprime tutto il suo sconcerto e la sua amarezza dando voce anche a molti suoi colleghi ristoratori. Che fare? Rassegnarsi?

La calamità più tragica di questi giorni grami è la COMUNICAZIONE. Da mattina a sera, e magari anche di notte, sempre le stesse parole, sempre le stesse intimidazioni, sempre le stesse minacce, in una ripetizione esasperante, infinita.

Questo mostro più o meno invisibile occupa tutto il nostro tempo, la nostra società, la nostra mente.

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immagine Pixabay

Cosa accadrà dopo la stretta messa in campo dal nostro governo per scongiurare una terza ondata di contagi? Allo stato attuale ci sono pochi elementi per delineare uno scenario generale.

Di sicuro è che la ristorazione è il settore più colpito dagli effetti del covid-19. Anche per le ultime misure che ci hanno imposto la totale chiusura delle nostre attività.

Che ci hanno messo in ginocchio, com’è stato fatto per il turismo, arte ed enogastronomia, per scongiurare la terza ondata ci hanno azzoppati. Non penso solo alle città, ma anche alle realtà periferiche e delle nostre valli. Famiglie di ristoratori che dovranno chiudere le proprie attività, i loro sogni spazzati via come carta straccia. E con quale risultato? Le persone hanno continuato ad incontrarsi in ogni caso e lo hanno fatto a casa e non nei locali pubblici.

“Il Governo ci dia da mangiare e bere per un anno gratis e poi cosa cambierà? Il virus c’è sempre. Con questo esasperante tira e molla di chiusure, aperture e chiusure, cos’è cambiato ? Niente, è del tutto inutile che mi parlano di una terza ondata, questi sono titoli da film o da romanzi, non ci sono mai state ondate c’è sempre stato il virus che saliva e calava, ci hanno spaventati, cambiamoli un po’ questi nuovi attori medici virologi”.

Spero che il governo non ci affossi la Pasqua: una tale situazione porterebbe a un’ondata di fallimenti, le nostre misure di protezione funzionano.

Guido Sassi candidato al consiglio comunale PLR Lugano