Le elezioni tedesche nei lander del Baden Wuerttemberg e della Renania-Palatinato hanno dimostrato il precipitoso crollo della Cdu preludendo quindi alla fine dell’era Merkel.

sia a Stoccarda che a Magonza, città principali dei rispettivi Länder, i presume che  i cristiano-democratici saranno esclusi dal governo, e le coalizioni saranno invece formate dai Verdi, dagli Spd e dai liberali. Un risultato senz’altro storico di queste elezioni è stato il crollo disastroso della Cdu. Nella Renania-Palatinato, infatti, la Cdu si è fermata al 25,5%, mentre a salire sono stati i socialdemocratici, che hanno raggiunto ben il 33,5%. Bene anche per i Verdi che sono arrivati quarti, raggiungendo il 9,5%. Ottima, invece, l’estrema destra dell’Afd che ha superato addirittura i Verdi, arrivando terza e posizionandosi al 10,5%. L’Spd rimane, quindi, la forza politica leader del Land. Entrano nel Parlamento regionale gli Elettori Liberi, una formazione di centrosinistra che ha raggiunto il 5.5% dei voti.

I Verdi trionfano invece nel Baden Wuerttemberg, ottenendo il 31%, e venendo seguiti dalla Cdu con il 23%; segue l’Spd con appena il 12%, buono anche in questo Land il risultato dell’AfD e dei liberali dell’Fdp, entrambi arrivati quarti con l’11.5%. Anche nel Baden Wuerttemberg, quindi, il partito della Merkel è in caduta libera, perdendo terreno.

Anche la Sinistra radicale, tuttavia, va male, poiché è rimasta praticamente esclusa in entrambi i parlamenti regionali dopo aver ottenuto solo il 3.5 e il 2.5, percentuali davvero basse e decisamente lontane dalla soglia minima del 5% richiesta per ottenere rappresentanza.

Stoccarda, nel Baden Wuerttemberg

Olaf Scholz, candidato cancelliere della Spd e ministro alle Finanze tedesco, si dice soddisfatto e dichiara: “Oggi è un buon giorno, anche perché dimostra che in Germania è possibile formare un governo senza la Cdu”. A Berlino, l’atmosfera è ancora tesa per la sconfitta del partito della Cancelliera, arrivata, per giunta, a soli sei mesi dalle elezioni federali del 26 settembre.

Il segretario generale della Cdu, Paul Ziemiak, giustifica la sconfitta dichiarando ai media che il risultato in Baden Wuerttemberg e Renania Palatinato “non avrà conseguenze sulla decisione in merito alla candidatura per la cancelleria”, anche se la Csu sembra pronta, per le elezioni di settembre, a sottrarre il seggio alla Cdu merkeliana.

L’era di Angela sembra ormai volgere al termine, e l’ansia per l’election day del 26 settembre, quando si apriranno allo stesso tempo le urne per le elezioni nazionali e quelle nei Laender di Berlino, Meclemburgo e Turingia, è tanta.

A un risultato fino a ieri incerto, tuttavia, si profila ora, una previsione tetra anche per settembre: per la Cdu le prospettive vengono definite dai media addirittura pessime per la chiamata alle urne nazionali del 26 settembre e c’è già chi parla dell’inizio della fine” dell’era dei cristiano-democratici tedeschi. Resta da vedere i riscontri che tale sconfitta comporta, che eventualmente si ripercuoteranno sull’Europa intera.