Fa sempre più paura, la nuova America di Biden.

Dietro al malcelato perbenismo, infatti, si nascondono esternazioni che non fanno presagire nulla di buono, come il risorgere della Guerra Fredda.

In merito, infatti, alle presunte e mai verificate interferenze russe nelle elezioni americane del 45° ex presidente Donald Trump, intervistato da George Stephanopoulos di Abc, Joe Biden ha definito Putin “un assassino” promettendo che il leader del Cremlino “pagherà un prezzo” per aver tentato di influenzare le elezioni presidenziali del 2020 (le sue).

In merito, infatti, agli altrettanto presunti brogli nelle ultime elezioni statunitensi, denunciati, però, da Donald Trump per via del fatto del lievissimo scarto tra i due pretendenti, Biden ha vuotato il sacco,  commentando la diffusione del rapporto dell’intelligence Usa, secondo cui Putin avrebbe autorizzato le operazioni per “denigrare Biden e aiutare il suo rivale Donald Trump, minando la fiducia nel processo elettorale ed esacerbando le divisioni socio-politiche degli Stati Uniti” (Ansa).

“Conosco bene Putin” ha concluso il 79enne Presidente d’America “gli telefonai a fine gennaio, per ammonirlo, anticipandogli una possibile risposta americana per le interferenze nel voto. Non ha voluto ascoltarmi”.

Durissima, come prevedibile, la risposta di Mosca. Il presidente della Duma, Viaceslav Volodin, ha affermato che “gli attacchi” contro Putin “sono attacchi contro il nostro Paese”. (Ansa) e che la dichiarazione di Biden è “un’isteria causata dall’impotenza.” La Russia ha così richiamato il suo ambasciatore negli USA per consultazioni, sostenendo apertamente di rimpiangere la precedente amministrazione Trump che tra l’oriente e l’occidente, anziché ostilità, intesseva ponti