Centinaia di persone di diverse origini etniche si sono radunate sabato sera al Campidoglio della Georgia per ricordare le otto vittime, di cui sei di origine asiatica, uccise martedì da un uomo di 21 anni durante tre distinte sparatorie alle terme della zona di Atlanta. La più giovane delle vittime aveva 33 anni, la più anziana 74, sette di loro erano donne.

Gli omicidi hanno suscitato paura e rabbia nella comunità asiatica che ha chiesto ai leader statali di agire per fermare la crescente violenza contro gli asiatici americani. Le manifestazioni di solidarietà in tutto il paese per le vittime della recente sparatoria si sono svolte per chiedere giustizia e denunciare razzismo, xenofobia e soprattutto i crescenti atteggiamenti di avversione per le donne. “È importante che le voci asiatiche americane siano ascoltate e che siano visibili al resto dell’America per parlare apertamente, per fermare la crescente violenza contro di noi”, ha detto Marvin Lim, leader rappresentante della comunità asiatica. 

Robert Aaron Long, accusato di aver ucciso quattro persone all’interno di due stabilimenti termali e altre quattro in un centro di massaggi alla periferia della città, ha confessato gli omicidi affermando alle autorità di avere una dipendenza dal sesso che lo ha indotto a scagliarsi contro quelle che vedeva come fonti di tentazione.

Conclusioni che sono rifiutate dai manifestanti che vedono un collegamento ai crescenti attacchi contro gli asiatici americani alla luce della pandemia di coronavirus che ha avuto origine in Cina e la retorica dell’ex presidente Trump. La polizia sta lavorando per stabilire se il movente sia legato davvero a motivazioni razziali.  

Joe Biden e Kamala Harris avevano già in programma per venerdì scorso un viaggio politico in Georgia per promuovere il pacchetto di aiuti Covid da 1,9 trilioni di dollari. Ma il viaggio ha cambiato tono dopo la sparatoria e il presidente con la vicepresidente hanno voluto condannare l’attacco incontrando ad Atlanta i parlamentari asiatici-americani della Georgia. Il viaggio ha incluso anche un incontro con la candidata governatrice Stacey Abras, stella nascente del Partito Democratico, che ha dato un grande contributo con il suo lavoro per la vittoria di Biden in Georgia lo scorso anno.

Il presidente si è rivolto alla nazione e alle comunità asiatiche-americane scosse “dall’atroce atto di violenza” di Atlanta, parlando dalla Emory University di Atlanta. In riferimento all’aumento della violenza, Biden ha espresso il suo sostegno a un disegno di legge che rafforzerebbe la segnalazione e la risposta del governo ai crimini ispirati dall’odio e fornirebbe risorse alle comunità colpite. “L’odio non può avere un porto sicuro in America. Il nostro silenzio è complicità”, ha detto Biden invitando gli americani a resistere al fanatismo quando lo vedono.

Anche Kamala Harris, prima donna asiatica-americana ad assumere la carica di vicepresidente, si è espressa con forza contro la sparatoria: “Il razzismo è reale in America, ed è stato sempre così. La xenofobia è reale in America, e lo è sempre stata. Anche il sessismo”, ha detto Harris. “Il presidente ed io non taceremo. Non staremo a guardare. Parleremo sempre contro la violenza, i crimini ispirati dall’odio e la discriminazione, ovunque e ogni volta che si verifichi”, ha aggiunto.

Per alcuni, le parole del presidente e della vicepresidente sono state un simbolo toccante. La dimostrazione di compassione da parte della Casa Bianca viene vista come un cambiamento positivo. Molti americani lo ritengono necessario in questo momento.