La conferma che l’ex presidente Donald Trump stia realizzando il proprio social network per non dipendere più da quelli dominanti, arriva da un suo importante consigliere, Jason Miller, durante un’intervista televisiva sul canale Fox News.

“Questo è qualcosa che penso sarà il luogo più interessante nei social media. Ridefinirà completamente il gioco e tutti aspetteranno e guarderanno cosa farà esattamente il presidente Trump”, ha detto Miller parlando al giornalista Howard Kurtz nel programma televisivo Media Buzz. “Questa nuova piattaforma sarà grande e tutti la vogliono”, ha aggiunto affermando che diverse grandi aziende stavano gareggiando per far parte del progetto.

Dopo la sospensione mediatica dei suoi account da parte delle principali società tecnologiche che controllano i servizi di messaggistica istantanea e dopo che Twitter lo ha bandito in modo permanente a seguito delle rivolte del 6 gennaio al Campidoglio degli Stati Uniti, Trump ha continuato a diffondere i suoi messaggi attraverso comunicati stampa. Cosa che ha concesso agli organi di stampa di avere molta più discrezione su come amplificarli, privandolo della portata e dell’immediatezza di un social network.

I dettagli di questo nuovo social non sono stati ancora resi disponibili. Perché possa diventare realtà però, la piattaforma dovrà superare diversi ostacoli come ad esempio le normative sul trattamento dei dati che vengono pubblicati nella community virtuale, la privacy dei dati personali che vengono inseriti e non da meno le caratteristiche tecniche operative. Trump, potrebbe non essere in grado di raccogliere il sostegno delle aziende che forniscono i servizi cloud, le stesse che hanno deciso di troncare i legami con lui dopo che  è diventato una personalità pubblica difficile da gestire. Quello che a Trump piace di più è poter dire quello che vuole ai suoi sostenitori.

Attualmente Trump dispone di una grande lista di email e una grande lista di messaggi di testo, nessuna delle due però gli consente di condividere e discutere facilmente i messaggi.

Tentativi di creare social network della destra conservatrice sono stati fatti nel passato. Il servizio di rete sociale Parler fondato nell’agosto del 2018 con il sostegno finanziario del repubblicano Robert Mercer (lo stesso che ha investito nella società Cambridge Analytica, al centro di uno scandalo per l’uso improprio dei dati di Facebook), vantava oltre 15 milioni di account poco dopo le elezioni del 2020, esaltandosi come una rete incentrata sulla libertà di parola, ma è crollato dopo che i suoi partner commerciali hanno interrotto i legami in seguito all’attacco del 6 gennaio.

La mossa di Trump è inevitabile ed è una risposta all’umiliazione e all’isolamento che ha subito negli ultimi giorni della sua presidenza. Per anni Trump ha parlato di formare una propria rete TV via cavo, ma non è successo. Forse perché appena iniziato a considerare il progetto, si è reso conto della sfida troppo scoraggiante. Avviare una piattaforma di social media è relativamente più facile, ma è un qualcosa in cui Trump non ha nessuna esperienza.

Twitter, che è un luogo frequentatissimo dai giornalisti, funzionava molto bene per Trump, ma una piattaforma popolata esclusivamente dai suoi sostenitori potrebbe soffrire degli stessi problemi che ha avuto Parler. Resterà dunque da vedere se la nuova piattaforma diventerà popolare.