INTERROGAZIONE  di Lelia Guscio                                              

Assembramenti e disagio giovanile: come sta intervenendo il Municipio?

Le cronache degli ultimi mesi condizionati dalla pandemia e dalle misure restrittive hanno purtroppo riportato un aumento della violenza nel Cantone come pure in Città sfociato in risse, in attacchi fisici contro persone e in vandalismi. Gli assembramenti di parecchie decine di persone le quali spesso non portano le mascherine di protezione sono diventati ormai un appuntamento fisso in determinate ubicazioni, in particolar modo durante i fine settimana. Seppur sia comprensibile che in questo delicato momento le persone, specialmente i giovani, cerchino una valvola di sfogo e desiderino tornare presto alla normalità, alle attività svolte prima della pandemia e alla socializzazione, mi permetto di sottoporvi le seguenti domande:

  1. Nell’attesa dell’assunzione di due, eventualmente uno, operatori di prossimità come votato in Consiglio comunale lo scorso anno, che misure ha previsto il Municipio per ridurre al minimo gli atti violenti?
  2. Sono previste delle azioni puntuali mirate ai giovani per coinvolgerli in un dialogo sereno con le Autorità?
  3. Reputa il Municipio che si possa seguire l’esempio di altre città ticinesi introducendo l’obbligo di portare la mascherina in determinate zone di Bellinzona?
  4. Nel caso di risposta positiva alla domanda 3, in che modo verrebbero sanzionati coloro che non osservassero tale obbligo?
  5. Oltre a controlli regolari all’esterno dei locali pubblici, come intende intervenire il Municipio sugli assembramenti sempre più numerosi e importanti in quanto a numero di persone?
  6. Crede il Municipio che, come “extrema ratio”, sia perlomeno da discutere la possibilità di introdurre un coprifuoco?

Lelia Guscio, Lega dei Ticinesi