INTERROGAZIONE di Lelia Guscio
Assembramenti e disagio giovanile: come sta intervenendo il Municipio?
Le cronache degli ultimi mesi condizionati dalla pandemia e dalle misure restrittive hanno purtroppo riportato un aumento della violenza nel Cantone come pure in Città sfociato in risse, in attacchi fisici contro persone e in vandalismi. Gli assembramenti di parecchie decine di persone le quali spesso non portano le mascherine di protezione sono diventati ormai un appuntamento fisso in determinate ubicazioni, in particolar modo durante i fine settimana. Seppur sia comprensibile che in questo delicato momento le persone, specialmente i giovani, cerchino una valvola di sfogo e desiderino tornare presto alla normalità, alle attività svolte prima della pandemia e alla socializzazione, mi permetto di sottoporvi le seguenti domande:
- Nell’attesa dell’assunzione di due, eventualmente uno, operatori di prossimità come votato in Consiglio comunale lo scorso anno, che misure ha previsto il Municipio per ridurre al minimo gli atti violenti?
- Sono previste delle azioni puntuali mirate ai giovani per coinvolgerli in un dialogo sereno con le Autorità?
- Reputa il Municipio che si possa seguire l’esempio di altre città ticinesi introducendo l’obbligo di portare la mascherina in determinate zone di Bellinzona?
- Nel caso di risposta positiva alla domanda 3, in che modo verrebbero sanzionati coloro che non osservassero tale obbligo?
- Oltre a controlli regolari all’esterno dei locali pubblici, come intende intervenire il Municipio sugli assembramenti sempre più numerosi e importanti in quanto a numero di persone?
- Crede il Municipio che, come “extrema ratio”, sia perlomeno da discutere la possibilità di introdurre un coprifuoco?
Lelia Guscio, Lega dei Ticinesi