Mi ha incuriosito un articolo del Financial Times dal seguente intrigante titolo: “Il Giappone usa uno humour da toilette per aiutare i bambini a capire il valore dei soldi”.

L’articolo, prendendolo alla larga, sostiene che in questo strano mondo dove si possono fare fortune semplicemente con lo scambio di figurine di gatti o dove il mitico Elon Musk può spostare il prezzo delle azioni della Borsa con un semplice tweet, i giapponesi si cimentano nell’insegnare ai bambini il valore e l’uso del danaro usando un carattere da manga scurrile lo “Unko Sensei” (dove Unko sta per feci e Sensei per maestro).

Interessante il personaggio con occhiali rotondi neri da maestro e baffi con in testa, sebbene stilizzato, un escremento. Da sottolineare che l’iniziativa è opera di un ente serio, serissimo, una Consob nipponica la JFSA (Japan Financial Services Agency) che ha utilizzato un personaggio scatologico inventato dalla casa editrice Bunkyosha di Tokyo.

La JFSA, il regolatore della finanza, ha ritenuto che i ragazzi non fossero sufficientemente educati sul valore e funzione del danaro. In altre parole su come spendere, non fare debiti e del dovere di ripagarli, del significato del gioco, magari d’azzardo come il Pacinko e delle dipendenze che ne conseguono.

Per fare proseliti, cioè educare, la JFSA ha scelto la popolarità di “Unko Doriru” (Unko è pupù e Doriro è esercizio-test) che è il personaggio di una serie di libri fumetto che servono per scopi educativi, avendo come soggetto prodotto di defecazione..

La serie nasce originariamente per insegnare a memorizzare i Kanji, gli ideogrammi pittorici del linguaggio giapponese, opera ardua perché nel corso della scuola elementare i ragazzi/e devono memorizzarne circa 2 mila. L’aiuto a memorizzare con “humour scatologico” è risultato sicuramente valido, anche se può far storcere il naso ai non giapponesi o a chi non sia della stessa cultura.

Nell’arcipelago da secoli hanno metabolizzato l’uso dei manga, parte importante ed unica della sensibilità nipponica. Anche su  soggetti sessuali (Shunga) o, appunto, scatologici.

L’enfasi della JFSA su questi cartoni mescola bene la necessità di risparmiare in modo prudente (tradizionale per un popolo di risparmiatori). Sconsiglia di prestare soldi agli amici ed usa, come unità di misura lo “Unko” che abbiamo descritto.

Inoltre la stessa agenzia governativa ha spiegato che mentre la finanza viene di solito insegnata alle scuole superiori e poi all’Università, si è deciso che è più utile alla società se certi concetti importanti nella vita si apprendono prima, cioè ad un’età più giovane.

L’insegnamento si basa su quiz che chiedono ai bambini come si comporterebbero di fronte a certe realtà, come ad esempio non avere i soldi per comprare un video game o cosa fare quando a Capodanno si ritrovano come regalo molti soldini in tasca. I cervelli creatori dietro a “Unko Sensei” sono Shuji Yamamoto che ha lavorato alla Lehman Brothers e Yasuko Furuya. Quest’ultimo è un “Manga-ka”, celebre creatore di fumetti, con un record di vendite di 8.2 milioni di copie e gestore di un’impresa editoriale multimilionaria. 

Alle nostre latitudini potrebbe sembrare alquanto scurrile questa scelta, ricordiamo però che anche noi non siamo esenti da commenti perlomeno ironici. Il MoMA di New York, il Museo 900 di Milano, il Pompidou a Parigi e il Tate di Londra hanno in mostra l’opera di Piero Manzoni, ovvero la “merda d’artista”… che nelle aste ha avuto quotazioni per milionari…..

Vittorio Volpi