Il pericoloso latitante di San Luca, Francesco Pelle, soprannominato Ciccio Pakistan, è stato arrestato in una clinica in Portogallo, in particolare a Lisbona, dove era ricoverato a causa del Covid-19.

Il 43enne era ricercato dal 2019 in Italia e all’estero, per il ruolo che ha avuto nella faida di San Luca. Nel 2007 era stato condannato all’ergastolo per la “strage di Natale” del 24 dicembre 2006, quando fu uccisa Maria Strangio, la moglie del boss Giovanni Luca Nirta. Il clan Nirta-Strangio era infatti la parte contrapposta a quella della famiglia di Pakistan e quella dei Vottari, la rivalità tra le due fazioni aveva portato a scontri efferati e numerose vittime. Tra gli episodi più eclatanti ci fu quello della strage di Duisburg, in Germania, in cui persero la vita 7 persone.

Sembrerebbe che l’episodio che aveva dato il vistatoa alla faida sia quello che ha coinvolto proprio Francesco Pelle. Pochi giorni prima dell’agguato di Natale, Ciccio Pakistan fu ferito alla spina dorsale da un proiettile, mentre era sdraiato sulla sua terrazza, con in braccio suo figlio appena nato. Il bambino ne uscì illeso, ma la ferita lasciò paralizzato Pelle. Convinto che il tentato omicidio fosse opera dei Nirta, organizzò l’attacco alla moglie del boss.
A poche settimane dalla mattanza in Germania, Ciccio Pakistan era riuscito a sfuggire alla cattura diventando ufficialmente latitante. Fu catturato poi nel 2008 a Pavia e trascorse nove anni in reclusione. In assenza di una sentenza definitiva fu scarcerato per decorrenza termini, con l’obbligo di risiedere a Milano in attesa della condanna all’ergastolo. Nel 2019 tuttavia riuscì a fuggire e far perdere le proprie tracce.

Il recente arresto di Pelle è stato reso possibile grazie alla stretta collaborazione dell’Unità nazionale contro il terrorismo della polizia portoghese e i carabinieri di Reggio Calabria.

Immagine in evidenza: Lisbona – foto Pixabay