Intervista ad Alain Bühler, presidente UDC a Lugano

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Oggi scadrebbe – secondo i nostri calcoli, ma pare che ci siano altre interpretazioni; noi non possediamo (ahimè) la verità assoluta – il termine fissato dal Municipio per lo sgombero del macello. Che cosa succederà? Forse niente.

L’Esecutivo, che ha intimato l’ordine di sfratto, e gli autonomi hanno trattato in segreto, in questi lunghi giorni? Non lo sappiamo ma non ci sentiremmo di escluderlo.

In questa intervista Alain Bühler illustra l’iniziativa UDC (v. anche Ticinolive) qualificandola di “soluzione a lungo termine”. Al contrario lo sgombero sarebbe soltanto un “atto immediato”. Ma non lo esclude, ovviamente.

Dunque Bühler (con i suoi) raccoglierà le firme. Ma anche due candidati PLR stanno raccogliendo le loro, per uno scopo diametralmente opposto.

Chi vincerà? Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria Forse è una mia personale interpretazione, ma questa iniziativa mi induce a pensare… che lo sgombero nei 20 giorni non ci sarà e che le cose andranno per le lunghe. Prendo un granchio? 

Alain Bühler Non è detto. Le due azioni non sono assolutamente in antitesi. Lo sgombero è un atto immediato che non risolve però la questione della permanenza degli ex molinari a Lugano. Nulla vieta alle Autorità di concedere altri spazi sul territorio, è un’eventualità che non si può scartare a priori. L’iniziativa che abbiamo lanciato, per contro, rappresenta una soluzione a lungo termine offrendo una base legale per la gestione delle future attività giovanili in spirito di autodeterminazione e negando spazi pubblici a quei gruppi che non rispettano l’ordine pubblico e la legge, tra i quali annoveriamo il CSOA.  

Il Municipio ha intrapreso un’azione incisiva, ma non esente da rischi. Mi spiego. Se il Molino non ottempera e non cede, l’Esecutivo è disposto a sgomberare? Ese non fa nulla, non rischia di apparire impotente? 

È ovvio che alle dichiarazioni rilasciate vanno fatte seguire le azioni. Se il Municipio dovesse fare retromarcia non farebbe di certo una gran figura. Ciò sarebbe difficilmente giustificabile e sarebbe certamente una dimostrazione d’impotenza dinanzi a un gruppetto di teppisti. Confido che l’attuale maggioranza a favore di uno sgombero resti salda. Almeno fino al 18 aprile prossimo.  

Anche l’ormai conosciutissimo 4 a 3 non è affatto rassicurante… 

È quello il nostro timore principale. Oggi abbiamo una maggioranza in Municipio chiaramente a favore della disdetta e del conseguente sgombero dell’ex macello e sappiamo benissimo da chi è composta. Tra poco meno di mese un componente di suddetta maggioranza non ci sarà più e tutto dipenderà dalla nuova composizione che uscirà dalle urne. L’Esecutivo che entrerà in carica dopo le elezioni potrebbe addirittura ribaltare la decisione e propendere per soluzioni più accomodanti nei confronti degli ex molinari. 

L’iniziativa tende una mano ai giovani e in un certo senso regolarizza e istituzionalizza il rapporto con loro. Si noti che essa non esclude i molinari. Ma i “ribelli” accetteranno condizioni di questo tipo? 

L’iniziativa è chiara: un’autogestione al di sopra della legge e che non rispetta l’ordine pubblico non deve più ricevere spazi da parte della Città di Lugano. Gli attuali occupanti degli spazi all’ex macello hanno ampiamente dimostrato che non hanno la ben che minima intenzione di adeguarsi a simili prescrizioni. Quindi, la loro parentesi ventennale a Lugano si chiuderebbe qui. Mentre altre attività giovanili potrebbero ricevere luce verde da parte della Città sempre nel rispetto delle Autorità, della cittadinanza, della legge e delle direttive che il Municipio ha facoltà di emanare. 

Faccio l’avvocato del diavolo (mi piace). La vostra azione politica non potrebbe “incoraggiare” il Municipio a mostrarsi più blando, con pensieri del tipo “l’iniziativa dei bravi UDC sistemerà le cose, aspettiamo”? 

Nessuno vieta loro di tornare ad adagiarsi sugli allori ma difficilmente la cittadinanza digerirebbe un simile atteggiamento. Inoltre, l’azione del Municipio e la nostra proposta di modifica del regolamento comunale viaggiano su due binari separati. Lo sgombero farebbe uscire gli autogestiti dall’ex Macello e basta. Il seguito, per contro, è ancora tutto da scrivere e non è chiaro in quale direzione andrà. L’UDC con la sua iniziativa popolare, oltre a permettere alla cittadinanza di potersi finalmente esprimere sul tema se la raccolta firme avrà successo, pone regole d’ingaggio chiare e a lungo termine. 

Una cosa da non sottovalutare (secondo me) è il sostegno che gli autonomi ricevono da varie parti. Diamo pure la sinistra per scontata: PS, Verdi, MPS. Ma ci potrebbe essere dell’altro, qualche avvisaglia si manifesta. 

Il fatto che la sinistra sostenga ancora un’autogestione che ha fatto dell’illecito la sua bandiera, lo trovo alquanto discutibile. Se fossi in loro mi guarderei dal continuare a tenere ancora alta la coda al CSOA e andrei oltre. Si può offrire di più ai giovani luganesi e lo si può fare con regole chiare per tutti.    

Da qui al 3 luglio (e all’autunno) ci sono vari mesi. Che cosa succederà al macello nel frattempo? 

Tutto dipenderà innanzitutto dalle prossime elezioni comunali. Se vi sarà ancora una maggioranza a favore dello sgombero dell’ex Macello, potremo trovarci una struttura vuota e sigillata in attesa dei lavori di ristrutturazione. Nel caso contrario, gli ex molinari saranno ancora lì e a questo punto la nostra iniziativa acquisirebbe ancora più importanza.  

Le 3000 firme (mica poche) si raccoglieranno facilmente? 

Non credo che sarà difficile raccoglierle. Molti cittadini la pensano esattamente come noi: non è più ammissibile che si permetta a qualcuno di essere al di sopra della legge, nemmeno se si tratta di autogestione. 

Lei pensa che si potrà trovare una maggioranza pro-iniziativa in Consiglio comunale? 

La nostra proposta è equilibrata, chiede il rispetto dell’ordine pubblico e dell’ordinamento giuridico ed è favorevole alle attività giovanili in spirito di autodeterminazione, come sancito dalla Legge Giovani. Se qualcuno avrà qualcosa da obiettare, dovrebbe farsi un bel esame di coscienza. Non si può giurare fedeltà alla Costituzione e alle leggi e sostenere gruppi che non le rispettano affatto. 

Per concludere, mi faccia un commento che copra… gli ultimi vent’anni! 

Hanno avuto vent’anni per cercare una forma di dialogo e collaborazione con le Autorità e per tentare di farsi accettare dalla cittadinanza, hanno fallito. Chi è causa del suo mal…

Esclusiva di Ticinolive