L’inchiesta avviata nel novembre del 2020 a seguito di un articolo pubblicato su Le Temps relativamente alle accuse di molestie alla Radio Télévision Suisse si è conclusa e i suoi risultati sono stati resi pubblici. Due collaboratori di RTS hanno affettivamente commesso molestie, ma non il presentatore Darius Rochebin che invece è stato scagionato da ogni accusa.

L’azienda ha dichiarato in un comunicato: “Uno dei dipendenti ha lasciato l’azienda e l’altro ha ricevuto una sanzione formale”. Riguardo a Rochebin invece: “Nessuna testimonianza raccolta porta a molestie sessuali o psicologiche, attacchi di personalità o qualsiasi reato penale”.

Nessuna sanzione contro l’allora direttore Gilles Marchand, attuale direttore di SRG SSR. “Ho preso una decisione sbagliata nel 2014, in merito alla vicenda di un collaboratore accusato di mobbing. Mi scuso e mi dispiace moltissimo, di fronte alle persone che hanno subito conseguenze e sofferenze” ha spiegato Marchand, che comunque ha conservato il suo posto.

A lasciare i propri incarichi invece sono stati il caporedattore dell’informazione TV della RTS Bernard Rappaz e il responsabile del dipartimento delle risorse umane della RTS.

Il presidente del cda di SRG SSR Jean-Michel Cina si è scusato con tutti collaboratori e ha promesso di mettere tutto il proprio impegno affinché episodi simili non si ripetano mai più: “Bisogna istituire una cultura per cui chi lavora lo deve fare in un clima sereno e chi vuole segnalare possa farlo senza temere conseguenze.  Alcune persone non hanno goduto di sufficiente tutela da parte nostra e a loro porgo le mie scuse”.

Anche la responsabile del Dipartimento federale della comunicazione (DATEC), Simonetta Sommaruga, ha definito inaccettabili i casi di molestia e ha riferito che si aspetta che da ora in poi episodi di sessismo e molestie siano per sempre banditi dalla RTS.