A photo taken on November 1, 2011 shows the logo of the Swiss banking giant Credit Suisse in Zurich. Credit Suisse said on November 1 that third-quarter net profit rose 12 percent from a year ago to 683 million francs (562 million euros, 776 million US dollars), but said it would cut staff by three percent. AFP PHOTO / FABRICE COFFRINI (Photo credit should read FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images)

Da uno straordinario inizio anno, il Credit Suisse Group è passato in pochi giorni ad affrontare perdite per un valore di 5,5 miliardi di dollari per insolvenza di un singolo cliente di investment banking, Archegos Capital Management con sede a New York City, e l’implosione del suo partner di gestione patrimoniale Greensill Capital, con sede nel Regno Unito e in Australia.

Il colpo più grande lo ha subito dal default sulle richieste di margine del suo principale cliente di intermediazione Archegos, che è stato costretto a liquidare quasi 20 miliardi di dollari lo scorso mese per una svendita di hedge fund che ha avuto ripercussioni sui mercati globali.

La richiesta di margine è una notifica che viene attivata agli operatori finanziari quando il saldo del conto scende al di sotto del requisito di margine richiesto per mantenere aperta una posizione. In sostanza avviene quando gli investitori prendono in prestito denaro utilizzando il loro portafoglio azionario come garanzia e devono recuperare il saldo richiesto dalle banche quando i prezzi delle azioni scendono e la garanzia collaterale vale meno.

Soltanto quattro mesi fa, la banca ha deciso di affidare la presidenza al banchiere portoghese amministratore delegato uscente del Lloyds Banking Group, António Horta-Osório, per sostituire Urs Rohner dimessosi all’inizio di quest’anno. “La perdita che segnaliamo in questo trimestre a causa di questa gestione, è inaccettabile”, ha dichiarato il CEO Thomas Gottstein, facendo notare che la banca ha avviato un’indagine indipendente sui funzionari di alto livello.

Per cercare di ricostruire il suo bilancio, la banca ha annunciato l’intenzione di raccogliere 1,7 miliardi di franchi dagli investitori con emissioni di obbligazioni convertibili. Sono state decise misure per sostituire i dirigenti chiave e di aver ridotto la retribuzione dei dipendenti per 109 milioni di franchi oltre alla riduzione dei bonus. Lo scorso anno il Credit Suisse ha pagato 1 miliardo di franchi in bonus, quest’anno ne erano previsti quasi 2 miliardi solo per i banchieri investitori.

Un obiettivo è anche quello di ridurre le dimensioni delle attività di prime finance e prime brokerage, indicando anche una revisione più ampia della sua strategia futura d’investimento, in particolare quando il nuovo presidente, Horta-Osório, entrerà a far parte del consiglio di amministrazione della banca.

Il fallimento di Archegos ha spazzato via quella che sarebbe stata la migliore performance dello stesso periodo nell’ultimo decennio per Credit Suisse. Avrebbe realizzato un profitto di 3,6 miliardi di franchi nel primo trimestre di quest’anno. L’esposizione della banca per l’hedge fund statunitense fallito pesa sulle prospettive finanziarie e strategiche e potrebbe rappresentare un outlook negativo a lungo termine per le agenzie di rating.

Credit Suisse intraprenderà ad ogni modo tutte le azioni legali appropriate per proteggere gli interessi degli investitori che hanno creduto nei fondi Greensill. Un’azione legale presso il tribunale fallimentare di Londra contro uno dei maggiori clienti di Greensill, la GFG Alliance di Sanjeev Gupta, è stata già avviata nel tentativo di recuperare perdite.

La Finma, l’autorità federale di vigilanza, ha avviato un procedimento di esecuzione contro Credit Suisse relativo alla gestione di Archegos, e potrà esaminare possibili sanzioni contro l’istituto bancario dopo l’annuncio delle significative perdite. Finma nominerà un agente esterno per indagare, scambiando informazioni con le autorità inglesi e americane, sulle possibili carenze nella gestione del rischio. La Finma ha il potere inoltre di ordinare modifiche all’interno della banca e fissarle dei limiti.

L’interrogativo principale di questa storia è che permanga il rischio di ricadute reputazionali per Credit Suisse. Ma l’aumento di capitale, la cancellazione parziale dei rendimenti degli azionisti, l’adozione di obiettivi di capitale più elevati e la volontà di allocare risorse nelle attività a più alto rendimento, dovrebbero attenuare il rischio di una battuta d’arresto. Ci vorrà tempo e prudenza, concentrandosi maggiormente sui suoi più importanti clienti.