di Mari Luz Besomi-Candolfi

da Opinione Liberale

*****

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo. Ma è importante prendere in considerazione anche il punto di vista “tradizionale”, secondo il quale la famiglia è una profonda unione di vita, fisica, morale e anche economica.

Certo, la società è cambiata molto, e la donna entra sempre più in forze nel mondo del lavoro. Questo fatto ha degli aspetti sia positivi, sia problematici.

*****

Nel sistema fiscale attuale, le coppie sposate sono tassate congiuntamente. Da un lato si parla di favorire la partecipazione delle donne al mondo del lavoro dall’altro si pratica una politica che la disincentiva, inducendo le donne a non avere un’occupazione piena, ma a cercare piuttosto di praticare un lavoro ridotto, anche non sempre con continuità, per non gravare troppo sul bilancio familiare. In buona parte dei casi il lavoro esterno implica anche una spesa per la sorveglianza dei figli e, paradossalmente, un reddito più elevato implica una riduzione dei sussidi per asili-nido e simili.

La conseguenza: dal punto di vista finanziario, difficilmente vale la pena che i genitori lavorino entrambi creando di fatto un‘ulteriore discriminazione nei confronti delle donne che nel futuro potrebbero anche essere penalizzate a livello previdenziale. Le coppie sposate non saranno più penalizzate, si creeranno invece incentivi per il secondo partner. Nonostante 15 anni fa una mozione in tal senso del gruppo parlamentare PLR, presentata dall’allora presidente Fulvio Pelli, sia stata approvata in entrambe le Camere del parlamento, da allora il Consiglio federale non ha più fatto nulla. Aspettare 15 anni per il Consiglio federale è sufficiente!

Se, in futuro, entrambi i coniugi fossero tassati individualmente, questo avrebbe un grande impatto anche sull’economia nazionale che non dovrebbe cercare importanti lavoratori qualificati all’estero. Firmiamo e facciamo firmare l’iniziativa “Per un’imposizione individuale” a prescindere dallo stato civile (iniziativa per imposte eque), è inaccettabile che il potenziale del mercato del lavoro delle donne ben istruite in Svizzera non possa essere sfruttato a causa di incentivi finanziari negativi! Agiamo ora per questo importante passo verso una maggiore uguaglianza!