Sebbene diversi stati dell’India abbiano avvertito delle forti carenze di dosi vaccinali, il paese ha promosso la sua mega campagna per vaccinare tutti gli adulti.Il record giornaliero di nuovi casi è salito ad oltre 400 mila portando il conteggio totale delle persone infette a oltre 19 milioni, con oltre 211 mila decessi. Gli esperti ritengono che le cifre siano sottostimate.“Speriamo di ricevere i vaccini domani o dopodomani… vi chiedo per favore di non fare la fila davanti ai centri di vaccinazione sabato”, ha detto venerdì il primo ministro dello stato di Delhi.

Anche se l’India è il più grande produttore mondiale di vaccini Covid, ha un numero limitato di dosi disponibili a livello nazionale. Una questione che sta mettendo in difficoltà l’India, devastata dalla seconda ondata, che oggi si ritrova con gli ospedali e obitori affollati e con le famiglie in affanno per trovare medicine e ossigeno che scarseggiano.

Le persone muoiono nei loro letti d’ospedale perché non riescono a respirare in quanto i loro polmoni coagulati dalla polmonite indotta dal virus, hanno bisogno di ossigeno, che scarseggia. Spesso gli ospedali della capitale Delhi (circa 20 milioni di abitanti), scaricano i pazienti con un supporto meccanico per la ventilazione chiedendo ai loro parenti di andare a trovare ossigeno presso le fonti disponibili. Ce ne sono soltanto due nella città. Una bombola di 50kg, che appare grigia come un cimelio ammaccato della rivoluzione industriale, costa 160 mila rupie (circa 2 mila franchi svizzeri) e i prezzi variano di settimana in settimana.

Le ampie disparità economiche del paese stanno rendendo discrepante l’accesso alle cure. Solo una frazione della popolazione indiana sarà in grado di permettersi i prezzi praticati dagli ospedali privati. Gli Stati vogliono immunizzare i 600 milioni di adulti indiani di età inferiore ai 45 anni, ma il governo federale fornirà iniezioni a 300 milioni di operatori sanitari e a persone di età superiore ai 45 anni. Se fino ad ora i vaccini sono stati gratuiti e agli ospedali privati è stato consentito di vendere iniezioni ad un prezzo limitato di circa 3 dollari, ora i prezzi per i governi statali e gli ospedali privati saranno determinati dalle aziende produttrici di vaccini.

Alcuni stati indiani potrebbero non essere in grado di fornire vaccini gratuitamente dato che pagano il doppio del governo federale. I produttori di vaccini ottengono maggiori profitti vendendo al settore privato, aumentando dunque la disuguaglianza.

Il ministro della Salute dello stato di Maharashtra, ha promesso vaccini gratuiti per le persone di età compresa tra i 18 e i 44 anni, ma ha anche ammesso che la carenza delle dosi significa ritardare l’immunizzazione come è stata prevista.

L’ambizioso sforzo di vaccinare tutti, è in parte oscurato dagli incidenti mortali che avvengono negli ospedali. Un incendio, di cui le cause non sono ancora chiare, è scoppiato oggi in un reparto Covid-19 al piano terra del Welfare Hospital di Bharuch, una città nello stato del Gujarat, uccidendo 16 pazienti e due membri del personale. Alla fine del mese scorso, un incendio in una unità di terapia intensiva di un ospedale di Mumbai, ha ucciso 13 pazienti affetti da coronavirus. La mancanza di scorte di ossigeno, in aggiunta, sta mettendo in ginocchio il sistema sanitario per il numero dei decessi segnalati per quest’ultima causa.

La campagna di vaccinazione dunque sembra vacillare per l’impressionante sforzo da fare. Dal mese di gennaio quasi il 10% degli indiani ha ricevuto la prima dose, ma soltanto 1,5% le ha ricevute entrambe. L’India pensava che il peggio fosse passato quando ha visto diminuire i casi a settembre. Ma le riunioni di massa come le manifestazioni politiche e gli eventi religiosi autorizzati e gli atteggiamenti rilassati nonostante i rischi, hanno alimentato la nuova crisi umanitaria aggravata da nuove varianti del virus.

Il leader di opposizione del Congresso, Rahul Gandhi, ha affermato che il governo Modi non è riuscito a capire come affrontare la pandemia fin dall’inizio, nonostante i ripetuti avvertimenti degli scienziati. “Hanno continuamente ignorato i casi in aumento ed erano invece impegnati con le campagne elettorali, incoraggiando eventi di grande diffusione”, ha dichiarato Ghandi ai giornalisti.

La carenza di vaccini nel paese ha implicazioni globali. Oltre ai propri sforzi, l’India ha promesso di spedire vaccini all’estero come parte di un programma di condivisione con le Nazioni Unite. Le industrie indiane producono ogni mese circa 70 milioni di dosi di vaccino dei due approvati: AstraZeneca, prodotto dal Serum Institute of India, e Covaxin, prodotto da Bharat Biotech.