Francesco De Maria intervista Lelia Guscio, granconsigliera leghista

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La prof. Lelia Guscio avrebbe voluto avere la possibilità di difendere il suo seggio in Consiglio comunale. Non le è stato concesso. Ticinolive è, per sua natura, “Luganocentrico” ma nella capitale sono accadute cose molto interessanti e si sono accese dure polemiche. Ora siamo di fronte al ballottaggio per il Sindaco… mentre Lugano non ce l’ha (né potrebbe averlo). Varchiamo dunque il Ceneri.

Lelia Guscio sugli “scandali” bellinzonesi (con o senza virgolette, à la carte) si esprime con grande moderazione, in tempi travagliati in cui tutti strillano come pescivendoli.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Francesco De Maria Il 18 aprile è alle spalle. Com’è andata l’opposizione di destra in questa elezione?

Lelia Guscio L’opposizione di destra si è fatta sentire a più riprese e ha persino aumentato i propri seggi in Consiglio comunale. Non è però riuscita ad entrare o a raddoppiare il proprio seggio in Municipio. Questo mi porta ad una importante considerazione: l’opposizione, per essere tale, non dovrebbe sedere in un esecutivo nel quale dovrebbe regnare la collegialità.

Una “maggioranza di ferro” governa Bellinzona. Ma negli ultimi anni le magagne erano vistose e c’era spazio per attaccare. Come ha resistito il Potere? Con quali mezzi? L’opposizione poteva fare di più?

Infatti, gli attacchi ci sono stati, a volte anche duri e veementi. Il Potere ha resistito  comunicando al Consiglieri comunali ciò che era successo e stava succedendo, anche se a volte in modo tardivo. Ma ha resistito grazie al forte e incondizionato appoggio dei propri rappresentanti nel legislativo.

Come si è svolto lo scontro sul tema “sorpassi” e quanto ha influito sul risultato elettorale?

Il tema “sorpassi” è stato reso pubblico lo scorso 27 aprile 2020 alla Commissione della Gestione e alla Commissione Edilizia, e diventò subito di dominio pubblico. Ironia della sorte, se le elezioni non fossero state rimandate a causa della pandemia, sarebbe stato il nuovo esecutivo ad occuparsene. Come Lega abbiamo chiesto chiarimenti a gran voce, tuttavia le risposte ricevute si sono dimostrate lacunose. In fretta e furia furono rilasciati messaggi per i crediti suppletori, le cui relazioni di maggioranza furono approvati dalla maggioranza del Consiglio comunale. Il mio gruppo reclamava ulteriori approfondimenti, in particolar modo sui sorpassi per lo stadio, mai arrivati. Ovvio che è stata una manovra per evitare che tutto slittasse alla seduta di Consiglio comunale del 1 febbraio 2021, troppo a ridosso delle elezioni. Pensavo che la questione avrebbe portato il PLR e il PS a perdere un seggio in Municipio, ciò che non è avvenuto. Considerato che il Municipale responsabile del DOP lasciò la guida al Sindaco e fu messo da parte dal suo stesso partito e il direttore del DOP fu invece trasferito ad un’altra funzione, meno remunerata all’AMB, ho l’impressione che parte dei cittadini abbiano dimenticato velocemente la questione premiando, elettoralmente parlando, i due partiti di maggioranza relativa.   

Stessa domanda per il tema “morti in casa anziani”.

Pure questo tema è, oltre che spinoso, doloroso a causa dei numerosi decessi. Si sono alzate critiche, durissime, da più parti, in particolar modo dall’opposizione. Il rapporto del medico cantonale in merito, più che giustificato, ha però gettato ulteriore benzina sul fuoco. Il Municipio e il capo dicastero hanno sì risposto alle numerose interpellanze e interrogazioni, ma la questione, che ha portato ad una inchiesta sul direttore generale e sulla direttrice sanitaria, rimane ancora aperta. Il caso della casa per anziani di Sementina è rimbalzato su tutti i media, mentre poco si sa di ciò che è avvenuto nel resto del Ticino. Per questo motivo ho inoltrato un’interrogazione interpartitica al Consiglio di Stato per fare chiarezza della situazione nel Cantone. 

Il PLR ha fatto bene ad andare al ballottaggio?

Difficile rispondere a questa domanda. E’ stato considerato il minimo scarto tra Branda e Gianini di 67 schede mentre in effetti, dopo aver sottratto i voti di scheda, lo scarto è di 1’187. Il PLR e lo sfidante hanno fatto le proprie riflessioni sia politiche, personali che professionali e, pur avendo subìto due sconfitte di misura nel 2004 e nel 2008 nei ballottaggi per il sindaco, hanno deciso di ritentare.

Lega e UDC daranno un’indicazione di voto? A favore di chi?

Mi risulta che non ne daranno nessuna ma lasceranno al cittadino la libertà di voto.

L’MPS ha scritto che Branda e Gianini – il PS e il PLR a Bellinzona – sono la stessa cosa, in pratica non si possono distinguere l’uno dall’altro. Lei condivide questa opinione?

Non la condivido. Conosco bene entrambi e ho avuto un’ottima collaborazione con tutti e due. Non dimentichiamo che il PLR ha una sua anima che vira più a sinistra dell’altra e, anche se non saprei se Gianini sia liberale o radicale, entrambi rappresentano in modo egregio il proprio partito. Che poi ci sia una buona intesa nell’esecutivo tra PS e PLR non è da confondere con un’adesione di Branda al PLR. Ciò che si fatica, purtroppo, ancora a capire è che la collegialità e la capacità di raggiungere un compromesso è di vitale importanza in ogni consesso politico.

Uguale o no, nella Capitale il PLR è strettamente legato al PS e insieme gestiscono saldamente il potere. È sempre stato così o in passato c’erano altre configurazioni?

No, non è sempre stato così. Prima dell’elezione di Branda a sindaco nel 2012 il PLR gestiva il potere forte del suo sindacato che durava da decenni. C’era verosimilmente più collaborazione con il PPD che allora aveva due municipali, ridotti ora ad uno solo.

L’MPS, con la sua azione corrosiva e dirompente, è utile – o addirittura necessario – alla democrazia?

E’ un pochino utile poiché rappresenta pur sempre l’opposizione. Tuttavia, con la giustificazione di non far parte di nessuna commissione, spesso sparano su tutto e di più. Ciò che non va proprio bene sono pure i toni usati dall’MPS, in particolar modo durante le sedute di Gran Consiglio. Toni spesso esagerati e oltraggiosi che non mostrano nessun rispetto per le istituzioni.

Lugano, oggi più che mai, è lontana da Bellinzona anni luce. Come vede Lugano da una torre del castello? Vorrebbe essere leghista a Lugano?

Lugano sta ancora consolidando l’aggregazione e sta lavorando sodo per raggiungere gli obiettivi prefissati. E’ una città in piena espansione che deve, come tutti i centri del Cantone, chinarsi su problematiche sempre maggiori. Preferisco essere leghista a Bellinzona: non per campanilismo, ma Bellinzona è la mia città e sono fortemente legata ad essa.

Le spiace di non essere più consigliera comunale a Bellinzona?

Sì, molto. Scelta come capogruppo nella prima legislatura della nuova Bellinzona e presidente della commissione della gestione nell’ultimo anno, credo umilmente di aver maturato una grande esperienza che poteva servire al mio gruppo e all’intero Consiglio comunale. Avrei desiderato rappresentare la Lega nel legislativo per altri 3 anni di questa corta legislatura, per poter continuare la buona collaborazione con l’esecutivo e i colleghi in merito non solo alla nuova Città ancora in fase di rodaggio, ma anche sui progetti strategici previsti nei prossimi anni. Purtroppo questa possibilità mi è stata negata.

Qual è la sua previsione sul Sindaco?

Anche per questa domanda, è davvero difficile esprimere una previsione. Come detto, entrambi sono persone capaci e, da quanto posso notare, si stanno muovendo bene. La mia non-risposta non è però da considerarsi come una mancata dichiarazione di voto: andrò sicuramente a votare, come spero facciano tutti i cittadini, e che vinca il migliore.

Esclusiva di Ticinolive