Dopo un’autocandidatura a sorpresa
Il Parlamento ha eletto oggi il suo Ufficio presidenziale. Presidente: Nicola Pini (PLR). Prima Vice: Gina la Mantia (PS). Seconda Vice: Nadia Ghisolfi (PPD).
Toccava al PPD mettersi in fila per la presidenza 2023 e il capogruppo Maurizio Agustoni ha proposto Maddalena Ermotti-Lepori. A questo punto Nadia Ghisolfi, una deputata dal carattere molto deciso, visto che il partito non la proponeva ha fatto tutto da sé. Si è alzata in piedi e ha detto:
“Secondo tradizione, secondo delle regole non scritte, il gruppo propone la sua candidatura al plenum. Da sempre con questo sistema si vogliono evitare scontri e malumori. E questo è sicuramente comprensibile. Da sempre, però, si tiene anche conto di determinati criteri per la nomina all’interno dei gruppi: si considera l’anzianità, l’impegno e l’esperienza, e non da ultimo si cerca di applicare un certo criterio geografico e di genere. Ma non è mai capitato che un deputato alla prima legislatura venisse proposto per questo importante incarico, che invece è idoneo per chi è a fine carriera”.
“Il Parlamento ha il diritto di scegliere il suo Ufficio presidenziale ed io, candidandomi, permetto al Parlamento di scegliere.
Il Gran Consiglio l’ha premiata e l’ha eletta con il brillante risultato di 56 voti mentre soli 26 sono andati a Ermotti-Lepori. Un voto è andato all’ottima deputata UDC Lara Filippini.
Noi non conosciamo (né vogliamo indagare) le dinamiche interne del PPD e non conosciamo le ragioni della designazione di Ermotti-Lepori ad opera del partito, a scapito di Ghisolfi.
Questo – tutto sommato modesto – colpo di scena sottolinea il fatto che una simile nomina non spetta al partito (nel caso specifico il PPD, ma potrebbe essere un altro) bensì al Gran Consiglio nella sua pienezza.
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Abbiamo recentemente intervistato Nadia Ghisolfi, candidata PPD al Municipio di Lugano. Se vi è sfuggita, leggete QUI.