Franco Battiato, il grande artista italiano, si è spento all’età di 76 anni nella sua residenza di Milo. Nei suoi oltre 50 anni di carriera di cantautore Battiato ha esplorato ogni possibile angolo che i generi musicali gli offrivano, diventando un innovatore e un “rivoluzionario” della musica italiana.

Nato in provincia di Catania nel 1945, visse la sua formazione a Milano negli anni 60, dove conobbe Giorgio Gaber. Proprio quella amicizia gli ha permesso di fare i primi passi nella sua carriera d musicista e apparire qualche volta in TV. Gli anni 70 sono stati caratterizzati per Battiato dal rock progressivo inglese che gli ispirò il suo primo album, Fetus.

La vera fama tuttavia arriva tra gli anni 70 e 80, con l’uscita del disco La voce del padrone (1981) che conteneva pezzi poi divenuti celebri come “Cuccurucucù” e “Centro di gravità permanente”. Nel 1984 fu ospite di Eurovision per l’Italia, dove cantò “I treni di Tozeur”. Battiato fu un artista prolifico che pubblicò numerosi dischi. Si cimentò tuttavia anche come regista e pittore, dimostrando così la sua natura eclettica e il suo talento multidimensionale.

I funerali del cantautore si sono svolti in forma privata nella cappella di Villa Grazia. “Grande dignità quella dei familiari di Franco in un momento di grande sconforto. Solo un miracolo poteva cambiare la sorte di Franco. Il suo ultimo momento di vita è stata come una piccola luce che si spegne per avvicinarsi ad una luce più grande”, ha detto il sacerdote durante il rito. Al funerali erano presenti i famigliari e pochi cari amici, tra cui Alice, Carmen Consoli, Luca Madonia e Giovanni Caccamo.

Numerosi gli ammiratori dell’artista che hanno lasciato un fiore fuori dalla villa in segno di riconoscenza per tutte le emozioni che Battiato è riuscito a suscitare con i suoi testi e la sua musica. Il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, ha proclamato il lutto cittadino per piangere la morte dell’artista. Anche Catania ha fatto la sua parte, il sindaco Salvo Pogliese ha dichiarato che il lungomare lavico sarà intitolato proprio a Franco Battiato: “La spettacolarità del nostro lungomare che unisce visivamente l’Etna con il mare Ionio, nel contesto della roccia lavica delle antiche eruzioni del nostro vulcano – ha spiegato Pogliese – diverrà simbolo di un uomo, un artista che ha interpretato magnificamente i valori della natura travalicando i confini della Sicilia e dell’Italia per la sua innata capacità di cogliere i sentimenti più profondi dell’umanità”.