Come tutti sanno questa faccenda è il cavallo di battaglia dell’MPS, che ribadisce le sue critiche. Il PS (e in generale un po’ tutti) sostiene la nuova legge.

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Il 13 giugno in Ticino si vota sulla nuova Legge sulla retribuzione e sulla previdenza professionale dei membri del Consiglio di Stato. La nuova Legge decreterà la fine progressiva dei privilegi pensionistici, che costano somme enormi alle casse cantonali, perché il massimo della rendita il consigliere di Stato lo raggiunge dopo 15 anni ed il tutto è a carico completo dello Stato. La nuova legge è una buona legge, che metterà fine a privilegi borbonici per i futuri consiglieri di Stato, come chiesto dall’iniziativa popolare del PS e del Sindacato VPOD “Basta privilegi per i consiglieri di Stato!”, presentata nel 2019 con il supporto di quasi 8’000 firme. Preciso che adottare una legge retroattiva sarebbe stato ovviamente illegale.

I referendisti però si lamentano che la nuova legge aumenta lo stipendio lordo dei futuri consiglieri di Stato, che saranno inseriti nella cassa pensioni cantonale. Una furbata? Chi ha ragione? La questione è semplice. Lo stipendio netto dei futuri consiglieri di Stato non cambierà rispetto ad oggi. I futuri consiglieri di Stato avranno un aumento di onorario lordo corrispondente alla deduzione che devono pagare per l’affiliazione alla Cassa pensioni cantonale (IPCT). Quindi la frase dei referendisti a pagina 14 dell’Opuscolo informativo della votazione cantonale del 13 giugno è solamente pubblicità ingannevole: infatti non conta l’onorario lordo, conta l’onorario netto dei futuri consiglieri di Stato. Il salario che finirà sul conto bancario dei futuri consiglieri di Stato rimarrà invariato rispetto a quanto percepito dagli attuali consiglieri di Stato!

Lo scopo dell’iniziativa PS-VPOD non era di abbassare il salario netto dei consiglieri di Stato, ma di abolire un costoso sistema pensionistico a carico dei contribuenti, che non tiene conto delle regole normali della previdenza professionale svizzera e che crea solamente incomprensioni e polemiche. Con la nuova Legge si è raggiunto questo risultato importante dopo decenni di discussioni: vedi iniziative parlamentari di Pietro Martinelli del 1989 e del sottoscritto del 2006, entrambe respinte dalla maggioranza del Gran Consiglio.

Votiamo quindi sì il 13 giugno alla nuova Legge sulla retribuzione e sulla previdenza professionale dei membri del Consiglio di Stato. È ora di abolire i privilegi pensionistici dei consiglieri di Stato!

Raoul Ghisletta, granconsigliere PS e sindacalista VPOD Ticino