Mancano 9 giorni all’appuntamento alle urne

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Riceviamo e pubblichiamo.

Dal canto suo Ticinolive spera che non ci sia alcuna sospensione e che la Legge venga approvata.

Si conferma che il Tribunale federale dovrà decidere prossimamente sulla domanda di sospendere la procedura di voto riguardante la legge sui nuovi poteri a favore della polizia. Infatti i nove ex procuratori pubblici ticinesi, per prudenza, avevano inoltrato sia un ricorso diretto al tribunale federale sia un ricorso contro la decisione di incompetenza del Consiglio di Stato. Il Tribunale federale ha dichiarato oggi non ricevibile il ricorso del 26 maggio ricevuto direttamente.

Esso dovrà quindi pronunciarsi sul secondo ricorso del 31 maggio, ossia sulla domanda di sospendere la procedura di votazione per le irregolarità nella procedura di votazione. Se la votazione avesse luogo, il Tribunale federale dovrà pronunciarsi anche sulla domanda di annullare il risultato della stessa siccome viziato dalle informazioni fuorvianti diffuse da parte del consiglio federale e dalla polizia federale. Si sostiene infatti che una indagine possa essere avviata soltanto dopo che una persona ha commesso un atto terroristico. Si tratta di un’affermazione smentita dal fatto che lo stesso Tribunale penale federale ha già condannato dal 2004 una trentina di persone per atti di generico fiancheggiamento a favore di attività dichiarazioni fondamentaliste.

Preoccupa molto la perquisizione a domicilio e la confisca di due computer e un telefono a due giovani attivisti vodesi da parte della polizia federale a causa di una lettera aperta inviata alle autorità. Il rischio molto concreto è che con ulteriori e aumentati poteri, la polizia e i servizi segreti facciano uso di un’interpretazione eccessiva del principio di proporzionalità per investigare e sorvegliare attivisti politici e giovani, come dimostrato dal recente episodio in Romandia.

I promotori del ricorso (9 ex PP ticinesi)