Una decisione sciagurata e arrogante

Parlano Mattea David e Aurelio Sargenti, candidati co-presidenti PS a Lugano

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Francesco De Maria Perché avete deciso di candidarvi alla co-presidenza del PS Lugano?

Mattea David e Aurelio Sargenti La successione a una carica così importante, in una città importante come Lugano, necessita di una candidatura con idee concrete sul futuro.

Il partito socialista di Lugano si occupa di una realtà multiforme e, proprio come noi, diventa forte ed efficace se sa unire e valorizzare le molte differenze: con le nostre competenze, che sono complementari, ciò sarebbe possibile.

Insieme rappresentiamo tutti i cittadini:  Mattea porterà un nuovo modo di  pensare, agire e immaginare, una nuova energia; Aurelio la conoscenza e una memoria storica cittadina e cantonale. Entrambi abbiamo passione,  filo per tessere, competenze per cercare un rinnovamento consapevole e controllato e, soprattutto, abbiamo voglia di collaborare con molti perché la direzione della sezione socialista di Lugano è parte di una grande famiglia.

Qual è (in sintesi) il vostro progetto politico?

La nostra sarà una copresidenza che lavorerà con entusiasmo e impegno per rafforzare la Sezione di Lugano del Partito socialista, per darle un’immagine rinnovata, senza abbandonare i valori storici che la caratterizzano, e per riportare in città i valori dei socialisti.

Abbiamo in mente una sezione moderna e dinamica, pronta ad accogliere chi vorrà lavorare con noi per dare più forza ai quartieri, per promuovere la cultura nelle espressioni più diverse e per rafforzare la comunicazione che renda visibile il nostro lavoro. Ciò vuol dire saper ascoltare, dare spazio, saper coinvolgere e saper responsabilizzare chi, come noi, crede che – con l’esperienza, il coraggio e la fantasia – si possano raggiungere traguardi vincenti.

C’è un’altra coppia in corsa: Prati-Zanetti. Me la presentate? [Nota. Quando abbiamo scritto le domande non sapevamo della candidatura di Nina Pusterla]

La loro presenza, unitamente alla nostra, permetterà all’Assemblea del partito socialista di Lugano di fare una scelta: e già questo è molto positivo. Sono dei giovani preparati ed entusiasti, come entusiasti e preparati siamo noi. Ma non spetta noi presentarli: lo sanno fare benissimo loro. Rispetto a loro, la nostra è una proposta intergenerazionale e questa è la nostra forza.

Le elezioni sono andate maluccio (e il presidente Ghisletta si è dimesso). Qual è il vostro problema? Troppa concorrenza? Verdi, estremisti, femministe?

Che alla sinistra piaccia atomizzarsi è noto, purtroppo. Invece di ragionare sul molto che ci unisce, si discute sui dettagli che ci dividono: da qui il proliferare a sinistra di partiti e partitini.  Uniti avremmo conseguito un bel risultato. Detto questo non siamo stati capaci di intercettare adeguatamente i problemi dei cittadini e non siamo stati sufficientemente presenti nei quartieri. Dobbiamo migliorare molto nell’ascolto e nella comunicazione. Certo, la Lega ha gioco facile stando contemporaneamente al governo (è partito di maggioranza relativa sia a Lugano che nel Cantone) e all’opposizione con il “Mattino della Domenica”. Poi, in tempi faticosi come questo, è molto più facile parlare alla pancia che alla testa. Ma la pancia non basta, come si è visto anche negli ultimi gravi episodi

Entrambi eravate sulla lista rossoverde per il Municipio. Vi siete trovati a vostro agio? Soddisfatti del risultato?

Avessimo votato lo scorso anno avremmo quasi certamente raddoppiato in Municipio con Schönenberger. I Verdi avevano il vento in poppa e non c’erano le liste municipali del Forum alternativo e del MpS. Per cui non siamo soddisfatti del risultato

Dal 2013 la Lega governa (con maggioranza relativa) Lugano. Le recenti elezioni l’hanno confermata al comando. Ha delle colpe (quali?) senza essere chiamata alla cassa?

La Lega è nata a Lugano, sua roccaforte. In CC ha comunque perso quattro consiglieri comunali; poi come detto, la Lega gioca su due tavoli: quello del governo e quello dell’opposizione (Quadri definisce il Governo cantonale “governicchio” nonostante la Lega sia partito di maggioranza relativo: ecco un piccolo esempio di spregiudicatezza).   La grande sfida per i socialisti e i progressisti è rendere Lugano una vera città, con quello spirito di apertura e di progresso sociale che caratterizza molte delle altre città svizzere, dove non a caso la sinistra rappresenta una fetta consistente dell’elettorato. L’anomalia leghista è una ipoteca sul futuro di Lugano, come i recenti incresciosi fatti dimostrano.

Prendiamo 100 luganesi a caso. Quanti approvano l’agire del Municipio nella notte tra il 29 e il 30 maggio? Non voglio una formula matematica ma soltanto una vostra stima.

Lunedì 31 maggio almeno 70 luganesi avranno approvato l’agire del Municipio. Ma ora –  più i giorni passano, più manifestazioni si svolgono in città e  più notizie vengono alla luce – il numero di chi sta col Municipio diminuisce. Aver demolito parte dell’ex Macello vuol dire non aver capito il valore simbolico dello stabile, non aver mai davvero accettato in città un’altra forma e un’altra modalità di fare cultura e di non aver previsto ciò che sarebbe successo dopo la distruzione: e questo è molto grave per dei politici che dovrebbero decidere oggi pensando al dopo domani. Vi è un atteggiamento autoritario e intollerante che aleggia sulla città, in parte anche figlio degenere del clima emergenziale degli scorsi mesi, ma ovviamente non solo. Torniamo a ripetere: la politica luganese non aiuta la città a essere un vero motore di crescita sociale e morale.

Il Municipio è cascato in una trappola? Se sì, come ne uscirà?

La maggioranza improvvisata dell’esecutivo ha preso comunque una decisione. Avesse detto di no, no sarebbe stato, e questa responsabilità non si può scaricare. . Ma se di trappola si fosse trattato, chi l’avrebbe tesa: la polizia? Chi ai massimi livelli cantonali la guida? Chi era all’altro capo del filo quando il telefono della Valenzano squillava? Chi aveva scritto il copione che seguiva? Inoltre,  non vorremmo che invece fossero caduti in trappola i manifestanti guidati da un pifferaio di Hamelin nello stabile Vanoni, abbandonato da anni. Come ne uscirà il Municipio? Certo che di problemi da risolvere ne ha parecchi: 1. la spaccatura interna (per mancato coinvolgimento di due municipali nell’ affaire Macello); 2. il CSOA Il Mulino; 3. il tema aeroporto con ritorno alla casellina di partenza e 4. la campagna per la votazione PSE (con due municipali su tre che molto si erano spesi per il progetto presi a pesce in faccia). Sperano in Super Pippo? Mah, in questi giorni non si è visto né sentito! Cosa dicevano i leghisti? El bel vedè l’è mia lontan!

Al banco degli accusati siedono: Borradori, Valenzano, Gobbi. Se voi foste i loro avvocati difensori, quale arringa pronuncereste?

Non siamo i loro avvocati. Del resto due di loro sono già avvocati.

I molinari sembrano avere numerosi sostenitori. È possibile che ciò avvenga soprattutto in funzione anti Lega e anti Sindaco?

No, è solo frutto della sciagurata e arrogante decisione di demolire il Macello. Il Municipio è riuscito con il suo agire ad allargare la cerchia dei simpatizzanti dei molinari, a far scendere in piazza molti che non tollerano che un esecutivo a cui spetta l’alto compito di vigilanza della legge venga meno al suo  dovere comportandosi come un qualsiasi cittadino che sbaglia.  Inoltre questo atteggiamento del Municipio non fa che rafforzare anche all’interno dell’autogestione le posizioni più radicali. La indocilità di questo movimento, che è un pezzo di società, va accettata e gestita con intelligenza, valorizzandone il meglio. Questi ci si aspetterebbe da una classe politica dirigente.

Il PS Lugano ha votato il Polo sportivo. Potrebbe cambiare idea nei prossimi mesi, in vista del voto? Voi voterete Sì o No?

Si cambia idea quando emergono fatti e/o notizie nuove. Noi  crediamo che per un progetto così importante – sia dal punto di vista urbanistico che da quello finanziario – i cittadini debbano esprimersi (del resto in alcuni Cantoni la chiamata alle urne per progetti del genere è obbligatoria). I mesi che ci separano alla votazione sul PSE (quindi non solo Polo sportivo, ma anche degli eventi) dovranno essere utilizzati dai favorevoli e dai contrari per spiegare bene i motivi per cui si deve votare sì  no.  

Domanda che va oltre Lugano. Perché MPS e PS sono così nemici? Non condividono uno stesso ideale?

Si rimanda alla nostra quarta risposta. Comunque, per quanto ci riguarda, la parola “nemici” è completamente fuori posto. Siamo due sinistre diverse, a volte anche molto diverse.

Per finire una domanda classica. Qual è l’aeroporto “giusto” per Lugano?

Quello che permette agli aeroplani di partire e di atterrare in sicurezza e senza vibrare troppo le casse comunali. Comunque, più si può evitare di spostarsi in aereo, meglio è.

Nota finale dell’intervistatore. Che il movimento “vada accettato” sic et simpliciter ci sembra un’opinione altamente azzardata. Ma, doverosamente, la rispettiamo.

Esclusiva di Ticinolive

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