pensieri sulla demolizione del macello
  1. La situazione è sospesa. Infatti da parecchi giorni vige un’assoluta carenza di elementi nuovi. Le coalizioni avversarie ripetono all’infinito – dieci, venti, cinquanta volte – gli stessi argomenti. L’effetto è esasperante e demoralizzante ma sono le regole del gioco e bisogna accettarle.
  2. Il versante “istituzionale” è chiaramente sulla difensiva. Posizione scomoda, che richiede pazienza e abilità, ma non priva di speranze.
  3. Tutti attendono il responso della magistratura, poiché questo sarebbe il fatto nuovo da cui partire (eventualmente con lo scatenamento di nuove zuffe furibonde).
  4. Al presente la partita si gioca (lontano dagli occhi del pubblico) tra: Municipio, Polizia cantonale, Dipartimento istituzioni, Polizia comunale.
  5. Che cosa accadde nella notte tra il 29 e il 30 maggio? Qualcosa di piccolo (mi scuso) ma irreversibile. Il commento del Poeta suonerebbe così: “Capo ha cosa fatta” (Inferno XXVIII). Il gesto drammatico e distruttivo ha sbloccato una situazione calcificata aprendo la via a nuovi sviluppi.

ADDENDUM (ore 20) Il Municipio 5/7 non sottovaluti la sua forza. È stato eletto un mese fa dai cittadini di Lugano, comprende 3 partiti (e un quarto chiaramente lo sostiene). Il voto democratico dei cittadini non può essere cancellato dal vociare delle gazzette e dagli endecasillabi dei poeti.

Questa che viviamo è la prima crisi acuta da molti anni. Ma i 5/7 non sono dei principianti e non sono dei novellini. Godono di un ampio sostegno, anche se i loro supporter non sono quelli che gridano di più.