Tenerife, (Spagna). Mille metri di profondità, una borsa legata a un’ancora, con all’interno un corpo: quello di una bambina.

È una tragedia che ha sconvolto la Spagna e il mondo intero, quella in cui un uomo, Tomás Gimeno, drogato, ha soffocato le sue bambine e le ha gettate in fondo al mare. L’uomo ha voluto “punire” nel modo più atroce la compagna Beatriz, che voleva lasciarlo, dopo numerose percosse e infedeltà. Beatriz è incinta della terza figlia.

Secondo quanto riferito dal Tribunale Superiore di Giustizia delle Canarie, il corpo è risultato essere di Olivia, una delle due sorelline scomparse il 27 aprile scorso insieme al padre. Nei pressi è stata ritrovata anche un’altra borsa, vuota. Si teme ci fosse dentro il corpo dell’altra sorellina, Anna, mentre rimane disperso il corpo del padre delle due bambine, Tomás Gimeno. Le ricerche sono ancora in corso.

Secondo gli investigatori, il padre avrebbe soffocato la bambina (e, probabilmente anche la sorella) in seguito ad una overdose di Lorazepam.

Tomàs (sx) picchiava ed era geloso di Beatrice (a dx)

L’autopsia effettuata presso l’Istituto Anatomico Forense di Tenerife, ha infatti rivelato che Olivia è morta per un edema polmonare acuto, venendo soffocata dal padre sotto droga.

La Guardia Civil ha concluso che il padre delle due bambine si sia suicidato dopo averle uccise. In queste ore, la nave Ángeles Alvariño è al lavoro senza sosta per ritrovare anche il cadavere di Tomás e quello dell’altra piccola vittima Anna.

Già numerosi messaggi di cordoglio sono giunti a Beatriz, la madre delle due bimbe, compresi quelli del premier Pedro Sánchez e della regina di Spagna, Letizia.

La regina consorte ha anche parlato di questo caso in un evento a favore delle donne organizzato a Madrid e ripreso dai media iberici, riferendosi anche al terribile caso in cui una ragazza di 17 anni, madre di un bambino di pochi mesi, è stata uccisa dal compagno di 23 anni.

Dai giorni scorsi, la Spagna è sotto shock per i numerosi femminicidi, il governo parla apertamente di situazione di «allerta» per la violenza di genere, mentre numerose sono le indignazioni da plurime parti politiche.