Dal 17 maggio, il soldato caporale 46enne Jürgen Conings, tiratore scelto dell’esercito belga, risultava latitante dopo aver portato via dalla sua caserma quattro lanciamissili anticarro, una mitragliatrice P90 in grado di perforare giubbotti antiproiettili, una pistola FN 5.7, un coltello e un giubbotto antiproiettile.

Il suo corpo senza vita è stato ritrovato domenica mattina, dopo 35 giorni di ricerca, nel parco nazionale Hoge Kempen, in una zona particolarmente fitta e difficile da raggiungere nei boschi di Dilserbos, nel comune di Dilsen-Stokken vicino al confine olandese. Secondo i primi accertamenti della polizia, la causa della morte è da attribuire al suicidio con arma da fuoco.

La procura federale ha aperto un’indagine per stabilire e confermare le cause della morte annunciate dalla polizia. A poche centinaia di metri da una zona perquisita dai soldati dell’esercito nei giorni scorsi, il corpo del caporale è stato notato a causa di un forte odore di decomposizione, da due persone: dal sindaco della cittadina di Maaseik, Johan Tollenaere, durante un giro in bicicletta, il quale ha avvisato immediatamente la polizia, e da un cacciatore, che è stato interrogato dalla polizia perché ha filmato la scoperta offrendo le immagini in esclusiva ad una società d’informazione tedesca. Il Pubblico ministero di Limburgo ha aperto un fascicolo penale separato per quest’ultimo fatto.

Le autorità belghe avevano lanciato una massiccia caccia all’uomo dispiegando diversi militari con veicoli blindati accompagnati dall’uso di un elicottero da combattimento NH90 nei boschi di Dilserbos, una foresta delle dimensioni di 24 mila campi da calcio. Il ministro della Giustizia belga ha affermato che ci sarà un’indagine sul fallimento delle squadre di ricerca.

Tre mesi prima che Conings si allontanasse, il Servizio OCAM, l’organizzazione d’intelligence belga responsabile delle analisi sulle minacce provenienti dagli estremisti e dal terrorismo, aveva trasmesso un rapporto su di lui, il quale lo inseriva in un elenco di potenziali terroristi di estrema destra rappresentando un alto livello di minaccia. Ma l’intelligence militare non ha mai risposto.

Pochi giorni prima della sua scomparsa, Conings, come confermato da alcune lettere lasciate alla moglie, aveva minacciato il virologo più noto in Belgio, Marc Van Ranst, per aver sostenuto i vaccini antivirus. Ranst è anche consigliere del governo sulle dure restrizioni a causa della pandemia. Il caporale Conings sosteneva di volersi unire alla “resistenza” per combattere le normative sui vaccini.

L’autopsia ha confermato che il caporale si è tolto la vita con un’arma da fuoco stimando la data del decesso tra una e quattro settimane fa. Ma la zia di Conings sostiene che le forze di sicurezza hanno ucciso suo nipote, perché “lui non si sarebbe mai suicidato”. “Credo che sia stato assassinato”, ha detto ai giornalisti del posto. Diversi suoi parenti e conoscenti contestano il suicidio.

Il giubbotto antiproiettile e la pistola erano indosso al caporale trovato morto, mentre il coltello e il mitra, con grandi quantità di munizioni, sono stati ritrovati nelle vicinanze il giorno dopo. I quattro lanciamissili erano ancora dentro la sua auto che aveva abbandonato.

Il comunicato stampa dell’Ufficio del Pubblico ministero ha specificato che il corpo era a 150 metri fuori del perimetro delle ricerche, ai piedi di un albero su un pendio oscurato da felci. “Probabilmente senza l’odore della decomposizione sarebbe stato quasi impossibile trovarlo”.

Il ministro dell’Interno Annelies Verlinden ha affermato che le autorità “non possono lasciare nulla al caso”. Conings era davvero pericoloso, secondo Verlinden, ma un’indagine sui problemi sottostanti verrà comunque avviata.