di Vittorio Volpi

È possibile che il regime stia preparando la sua successione

Abbiamo commentato qualche settimana fa del Maresciallo Kim Jong-un e del suo dimagrimento. Avrebbe considerevolmente perso peso. Durante la riunione del Comitato Permanente del Politburo si è potuto constatare il cambiamento fisico.

Perché se ne parla così tanto di un fatto che potrebbe essere parte del gossip e non di cose importanti? Non è un semplice pettegolezzo, ma come sostengono gli esperti (pochi) è uno dei rari modi per sapere qualcosa di più del paese più chiuso al mondo. Provare per credere!

Personalmente ho trascorso anni fa una decina di giorni in Corea del Nord ed al mio rientro ne sapevo meno di prima, nonostante avessi studiato con quanto disponibile la storia recente del paese eremita.

Perché il peso di Kim è un segnale importante? Perché se fosse dovuto a cattive condizioni di salute la lotta per la successione potrebbe essere già in corso dietro le quinte.

In un’intervista a Francesco Sisci si cita come fonte NkNews che sarebbe venuta in possesso di alcuni documenti relativi all’ultimo congresso del Partito dei Lavoratori (non resi pubblici) in cui appare chiaro come si stia lavorando ad una transizione in caso di morte di Kim e della sua eventuale incapacità a governare ancora il paese.

Ne parla appunto Sisci, il quale sostiene che “noi all’estero non sappiamo assolutamente nulla di quanto stia accadendo, ma ci sono segnali che qualcosa stia succedendo o stia per succedere”.

Il sistema politico del paese prevede una linea di discendenza precisa, quella della famiglia Kim e l’unica persona che può prenderne il posto è la sorella Kim Yo-jong o quantomeno tenere un periodo di reggenza in attesa che i due figli del dittatore abbiano l’età adeguata per governare.

Prosegue il politologo (Sisci) dicendo “non abbiamo visto un aumento verticale del potere della sorella come invece si era pensato, ma abbiamo visto un aumento del controllo operato dalla Cina sulle questioni nordcoreane. Ci sono elementi strani che restano irrisolti. Dobbiamo tenere conto che quello nordcoreano è un regime sciamano-monarchico, basato sulla divinità del leader e sul fatto che la Costituzione stessa del paese stabilisce che il potere è nel sangue dei Kim”.

Anche se ciò dovesse cambiare, la tesi di Sisci è inoppugnabile. Sisci è peraltro molto pessimista sugli annunci del Monarca Rosso che ha ammesso la grave situazione interna del paese colpito da una nuova carestia. Questi annunci servono solo a ricevere soldi o anche riso che poi viene venduto per finanziare gli apparati del Partito. È un altro gioco delle tre carte… potrebbe essere solo un trucco.

Si conferma, cosa che conosciamo, che siamo di fronte ad una situazione paradossale. Le certezze sono: un aumento del peso del potere della sorella di Kim  e che  la Cina conta di più di quanto non contasse un paio d’anni fa.

Tra l’altro, fino a ieri la Corea del Nord risultava essere stata risparmiata dalla pandemia. Notizia di oggi le lamentele di Kim in una riunione del Politburo, apparentemente drammatica, di incompetenza e irresponsabilità di alcuni funzionari di alto grado. Allora il virus è arrivato anche lì malgrado le chiusure?

Non ci rimane che seguire con attenzione gli sviluppi della situazione, coscienti che il regime di Kim Yong-un rimarrà difficile da leggere.