Il Pensiero del giorno è attribuito a Sergio Morisoli

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“A parte la sortita assurda, questa tentazione di “potere malato” va presa sul serio. Mi permetto un giudizio politico. Il contagio attraverso il virus, non del Covid, ma del pensiero unico e del politically correct, è vastissimo in tutto l’Occidente e spegne più cervelli della pandemia. È una contaminazione in corso da decenni ma che attualmente sembra addirittura mettere a tacere anche quei pochi dissidenti della libertà rimasti. Il pensiero buonista veicolato da anni e la tremenda paura per la salute, possono diventare l’humus ideale per permettere a qualcuno di coltivare idee liberticide, e come il secolo scorso ha dimostrato – anche mortifere. Alcuni grandi pensatori hanno smascherato simili trappole. C’è sempre uno scopo buono all’origine dei totalitarismi (Hanna Arendt); si vorrebbero costruire sistemi talmente perfetti in cui non è più necessario che l’uomo sia buono (T.S. Eliot); gettarsi nelle braccia rassicuranti e comode di un ente supremo dimenticando però che chi detiene tutti i mezzi determina tutti i fini (F. A. von Hayek). I Governi “dei tecnici” e la politica “razionale” fatta “da esperti” si fa strada in modo pesante in molti Paesi. Rischiamo di diventare una “terapeutocrazia”, cioè un mix tra tecnocrazia e burocrazia. Con la politica sostituita da scienziati infallibili e da funzionari modello che faranno e applicheranno le leggi settoriali (tiranniche) per il nostro “bene”, e in nome del progresso universale.”

dal Mattino della domenica

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Difficilmente si sarebbe potuto dire meglio: una riflessione esemplare.

La dichiarazione da commentare era un parto dell’esperto di economia comportamentale Gerhard Fehr : “occorre una discriminazione sistematica per convincere una fetta più ampia della popolazione a vaccinarsi”, un concetto al di sotto di ogni possibile critica.

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Oggi la nostra (residua) libertà va in pezzi sotto i colpi di un “potere malato” (eccellente espressione). Giustamente tutti, o quasi, esecrano la schiavitù. Il problema è che tutti pensano – ma è normale – alla capanna dello zio Tom o a “Via col Vento”.

La bella e coraggiosa Rossella O’Hara non perdeva la speranza: “Domani è un altro giorno!”… ma noi?