Dopo che Biden ha decretato il ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan, il Paese è ora in balia dei Talebani. All’ annuncio del ritiro delle truppe americane e della Nato, è infatti subentrata subito l’offensiva integralista islamica.

L’avanzata dei Talebani in Afghanistan sembra un processo inarrestabile, contro il quale i Paesi democratici si mostrano ignavi.

Nel frattempo, la Cina ha avviato contatti diretti con il movimento islamico e, quel che spaventa, è che la Turchia egualmente islamica sotto le malcelate spoglie della moderazione, ora punta a sostituirsi agli USA.

Marco Lombardi, docente di sociologia all’Università Cattolica di Milano ed esperto di terrorismo, intervistato dal Sussidiario sugli scenari in Afghanistan tra Usa e Turchia, descrive come “scellerata” la “scelta americana di andarsene”, poiché “sta producendo quello che tutti si aspettavano, il completo abbandono del paese in mano talebana”. E conclude: “Solo la Turchia rimane, ma per giocare un ruolo utile ai propri interessi espansionistici, non certo per il bene della popolazione”. Nell’intervista spiega: “la Turchia è entrata in Afghanistan da tempo. Da anni dico di prestare attenzione alle rotte aeree della loro compagnia, la Turkish Airways. Facendolo ci si rende conto della politica espansionista turca. Se ci si fa caso è sempre la prima compagnia a entrare in aree di crisi. Quello che gli americani chiedono di fare a Kabul è quello che i turchi fanno da anni a Mogadiscio. L’aeroporto è sotto controllo turco da tempo, è una forma di legittimazione dell’espansionismo turco. Erdogan lo ha detto: ci occupiamo noi dell’Afghanistan, e gli americani hanno preso al volo questa palla. Questa mossa va solo a vantaggio dell’espansionismo verso oriente. E l’Afghanistan rappresenta una ulteriore pedina”.

Mentre Sayed Akbar Agha, comandante talebano, ha dichiarato che se la Nato o la Turchia “o qualsiasi altro Paese rimarranno, non sarà accettabile né per il popolo afgano né per i talebani. Verranno trattati da invasori”.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan porta le proprie truppe in Afghanistan, mira ad ottenere il controllo dell’aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul, e manda ultimatum agli USA.

Erdogan infatti esige che “l’America soddisfi certe condizioni” e la mancata forza di Biden al “sultano” lascia prevedere il peggio.

Erdogan ha lanciato il proprio messaggio di dominio dell’Afghanistan parlando da Cipro Nord (invasa dai turchi a fine ‘800), in visita l’inizio di Eid al Adha, la ‘festa del sacrificio’ che si celebra ogni anno nel mese del pellegrinaggio nei luoghi santi dell’Islam.

Gli Ottomani stanno tornando. E questa volta non ci saranno crociati o bizantini ad arrestarli, poiché l’Occidente fa soltanto “mea culpa”.