Un progetto di scienza partecipativa tra Croazia e Ticino

per misurare l’inquinamento atmosferico

Nicola Schoenenberger

Si è appena concluso un progetto di scienza partecipativa (Citizen Science), relativo alla raccolta di dati atmosferici, realizzato sull’arco di un anno tra la Croazia e il Cantone Ticino. Il progetto si inserisce nel programma di cooperazione Svizzera-Croazia finanziato dalla Confederazione Svizzera e dall’Ufficio governativo della Croazia per la cooperazione con le ONG.

Assieme all’associazione croata IRIM, la fondazione INNOVABRIDGE di Caslano ha realizzato il progetto didattico volto al pubblico nei settori della di scienza e tecnologia, in collaborazione con la biblioteca cantonale LaFilanda di Mendrisio, le biblioteche delle scuole medie di Breganzona, Caslano e Arbedo-Castione, la biblioteca comunale di Montagnola e il Laboratorio di artigianato digitale (LAD) del Centro di risorse didattiche e digitali (CERDD) del Cantone Ticino presso LaFilanda a Mendrisio e 106 biblioteche distribuite in tutta la Croazia.

Attraverso la donazione alle biblioteche coinvolte di dispositivi elettronici programmabili (micro:bit), muniti di sensori per il rilevamento di variabili atmosferiche e messi a disposizione per il prestito agli utenti, è stato possibile raccogliere durante il semestre invernale 2020-2021 oltre 2 milioni di dati meteorologici puntuali relativi a temperatura (oC), umidità relativa (%), pressione atmosferica (hPa) e particelle fini PM2.5 (μg/m3). I dati sono visibili in tempo reale su una piattaforma online (http://cs.croatianmakers.hr). I risultati sono stati pubblicati in un rapporto scientifico (allegato) e presentati in una conferenza online tenutasi a Zagabria lo scorso 16 giugno e visionabile sul canale YouTube di IRIM (Citizen Science conferenza).

Sull’arco della stagione invernale i valori medi delle PM2.5 hanno sistematicamente superato i valori limite di immissione di 10 μg/m3 proposti dall’organizzazione mondiale della sanità (WHO) e possono quindi essere considerati eccessivi ai sensi dell’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico (OIAt). In tre regioni analizzate, incluso il Mendrisiotto, sono stati superati anche i valori obiettivo indicati dalla Commissione Europea di 25μg/m3, dimostrando un accresciuto rischio per la salute provocato dall’inquinamento atmosferico per entrambi i paesi. Il progetto conferma la validità dell’approccio della scienza partecipativa per generare sapere scientifico e al contempo diffondere nozioni di alfabetizzazione digitale (Digital Literacy).

Questa attività ha anche permesso di rilevare con accuratezza i valori di particelle fini nell’aria durante il grande incendio di un deposito di pneumatici il 20 dicembre 2020 a Mendrisio, grazie a un partecipante che aveva posizionato un apparecchio programmato e assemblato da lui stesso a 100 m di distanza dal deposito. All’inizio dell’incendio, le PM 2.5 hanno velocemente raggiunto valori massimi orari molto elevati, con il picco maggiore tra le sei e le sette di mattina del 20 dicembre. In quel momento, la media oraria si attestava a 112 μg/m3 e la massima puntuale attorno ai 150 μg/m3.

Valori di inquinamento da particelle fini PM 2.5 durante l’incendio di un deposito di pneumatici a Mendrisio il 20 dicembre 2020

Questo progetto croato-svizzero conferma l’efficacia della scienza partecipativa. Con la collaborazione di persone che non dispongono per forza di un’educazione scientifica, in poco tempo è possibile raccogliere una grande quantità di dati sufficientemente accurati, fare una valutazione dei fenomeni e trarne deduzioni scientifiche. Al contempo il processo sensibilizza i partecipanti e il pubblico a un problema, in questo caso quello dell’inquinamento atmosferico, che non riguarda solo la scienza, ma tutta la società. Anche se il termine “scienza partecipativa” è piuttosto recente (risale al 1987) e oggi, navigando in rete, “ci sentiamo tutti un po’ scienziati”, questo fenomeno è molto vecchio. La scienza dei cittadini precede persino la nascita delle università: è la prima forma di ricerca scientifica. Basti pensare che, tra gli autodidatti che hanno fatto la storia della scienza, ci sono niente meno Galileo Galilei e Charles Darwin.

WEB

IRIM – Croazia Zagabria –  www.croatianmakers.hr

Innovabridge – Svizzera Caslano – www.innovabridge.org