Poche ore dopo l’attracco del modulo russo Nauka alla Stazione Spaziale Internazionale, avvenuto con successo giovedì intorno alle 15.30 (ora svizzera), i propulsori del modulo si sono inavvertitamente accesi facendo ruotare la stazione spaziale e spingendola fuori orientamento per alcuni minuti. Il personale a bordo della ISS ha dovuto contrastare la perdita della posizione e correggerla, accendendo i propulsori della stazione.

La stazione ISS è nata come laboratorio di ricerca scientifica a lungo termine in ambiente spaziale da un progetto congiunto di cinque agenzie spaziali: la statunitense NASA, la russa ROSCOSMOS, l’europea ESA, la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC.

Orbita intorno alla Terra per più di 15 volte al giorno con una velocità media di circa 8 km al secondo ad una altezza di 400 km con un decadimento di 2 km al mese, dato che il suo movimento orbitale non avviene per mezzo di un propulsore acceso, ma per inerzia. A causa della curvatura terrestre, che si abbassa di 4.9 metri per ogni 8 km percorsi in direzione tangente al nostro Pianeta, rimane alla stessa altezza da cui è stata lanciata.

L’accensione inaspettata dei propulsori del modulo russo ha fatto perdere alla ISS il controllo dell’assetto di 45 gradi. L’Agenzia spaziale russa ha indicato come responsabile dell’incidente un errore di funzionamento del software. “I meccanismi di attracco hanno funzionato in modo affidabile, ma un comando diretto è stato erroneamente implementato per accendere i motori del modulo per il suo ritiro, il che ha portato a qualche modifica dell’orientamento di tutto il complesso orbitale”, ha dichiarato il direttore di volo Vladimir Solovyov. Le operazioni di recupero sono avvenute rapidamente attraverso un sistema di propulsione di un altro componente russo della stazione, la quale si trova al momento nel suo normale orientamento con tutti i sistemi funzionanti perfettamente. L’incidente non ha messo in pericolo l’equipaggio a bordo della stazione.

Decollato la scorsa settimana dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, il modulo Nauka (Scienza in russo) da 22 tonnellate è stato trasportato da un razzo russo Proton. Il lancio è stato seguito da vicino dall’Agenzia spaziale europea in quanto il modulo ha con sé l’European Robotic Arm, il primo braccio robotico che sarà in grado di lavorare sul segmento russo della ISS, sostituendo il modulo di attracco Pirs entrato a far parte della stazione spaziale nel 2001. Dopo essersi sganciato dalla stazione, i suoi resti, bruciando nell’atmosfera, cadranno nell’Oceano Pacifico.

Il fattore umano potrebbe essere stato in gioco. “Forse uno degli operatori non ha tenuto conto che il sistema di controllo del blocco avrebbe continuato ad adeguarsi nello spazio”, ha detto Dmitry Rogozin, direttore generale di ROSCOSMOS. L’euforia delle persone, dopo l’attracco del modulo alla stazione spaziale, ha portato a rilassarsi in una certa misura.

La NASA ha dovuto rinviare per questo incidente il volo di prova della capsula per equipaggio sviluppata dalla Boeing, fissato inizialmente per venerdì pomeriggio dalla Florida. Sarà il secondo tentativo di Boeing di raggiungere la stazione spaziale ISS prima di imbarcare gli astronauti. Anche per Boing, problemi di software avevano fatto fallire il primo lancio.