Il presidente degli USA Joe Biden ha deciso di evacuare dall’Afghanistan le numerose persone del posto che negli anni hanno collaborato con l’esercito americano, facendo da interpreti oppure organizzando operazioni logistiche. Ora che le truppe statunitensi si stanno ufficialmente ritirando, molte regioni vengono nuovamente occupati dai talebani. L’11 settembre dovrebbe essere il giorno in cui il ritiro verrà completato ma in realtà sono ormai pochissimi gli americani rimasti sul territorio afghano. La decisione di evacuare anche le persone afghane che hanno collaborato con gli USA deriva dal timore che questi possano subire pesanti ritorsioni una volta che si ritroveranno senza protezione. Oltre ai diretti interessati, che sono circa 20mila, verranno evacuate anche le loro famiglie. In tutto si parla di approssimativamente 100mila persone. Un primo aereo con 200 persone a bordo è già atterrato a Washington ma molti altri lo dovranno ancora seguire. Il presidente Biden ha dichiarato che gli USA ora “stanno mantenendo la promessa fatta alle migliaia di cittadini afghani che hanno lavorato spalla a spalla con le truppe e con i diplomatici americani negli ultimi 20 anni in Afghanistan”. Ha inoltre aggiunto un caloroso: “Benvenuti a casa”.

Proprio a causa degli elevati numeri, è improbabile che la totalità delle persone riesca ad essere evacuata e molti di loro rischiano comunque di rimanere bloccati in un territorio che ormai è loro nemico. La causa di questo è il processo di selezione ed evacuazione che si è dimostrato essere disorganizzato e confuso. Sono circa 2500 gli interpreti e le loro famiglie che hanno già ottenuto il visto. Raggiungeranno i 74mila afghani che sono già stati evacuati a partire dal 2008, per volere dell’amministrazione Obama.

L’intera operazione è particolarmente complessa anche perché gli USA stanno cercando di fare tutto per riuscire a mantenere l’anonimato degli interpreti, in quanto le autorità temono che se dovesse trapelare qualcosa sull’identità di queste persone o sulle modalità con cui vengono evacuate, potrebbero correre molti rischi. Questo nonostante i talebani abbiano dichiarato molte volte che non considerano nemici gli afghani che hanno collaborato con gli americani e che non intendono fare loro del male. Una promessa che tuttavia suona falsa alle autorità statunitensi.

Non sono mancate le critiche all’operato di Biden. Un ex soldato dell’esercito ha dichiarato che molti interpreti attualmente si trovano già in zone controllate dai talebani e che l’evacuazione sarebbe dovuta partire molto prima: “La realtà è che alcune di queste persone moriranno. Perché l’esercito degli Stati Uniti non le ha evacuate quando aveva la possibilità di farlo?”.