Obbligo di GreenPass per studenti, professori e universitari. Sanzioni salate. Obbligo anche sui trasporti.

Il governo ha decretato di estendere l’obbligo del Green Pass: da settembre il “passaporto anti-Covid” servirà anche per i trasporti a lunga percorrenza, e sarà richiesto al personale scolastico e agli universitari.

La certificazione consiste, ormai lo sappiamo, nell’ aver ricevuto almeno la prima dose del vaccino contro il coronavirus, di essere guariti dalla COVID-19 da meno di sei mesi o di essere risultati negativi a un test nelle precedenti 48 ore. L’inconveniente in quest’ultima opzione è il costo e il tempo dei tamponi (anche se si parla di ridurne il prezzo: 8 euro per la fascia tra i 12 e i 18 anni e 15 euro per la fascia sopra ai 18 anni fino alla fine di settembre) e la necessità di farli ogni 48 ore: l’obbligo del vaccino, anche se non esplicito, è sotteso.  

Servirà per accedere a cinema, teatri, musei, stadi, locali al chiuso, palestre, forse conferenze, ma, dal primo di settembre, il Green Pass sarà obbligatorio sui trasporti a lunga percorrenza: aerei; treni ad alta velocità, Intercity e Intercity notte; autobus e traghetti che collegano più regioni.

Sarà inoltre richiesto al personale scolastico e agli studenti universitari. Inoltre, nelle università sarà obbligatorio anche per gli studenti per frequentare le lezioni in presenza. È quanto decretato in conferenza stampa dal ministro della Salute Roberto Speranza, dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini.

Il ministro Bianchi ha inoltre annunciato che i contratti degli insegnanti e degli altri membri del personale scolastico che per cinque giorni non presenteranno il Green Pass saranno sospesi. Obbligo delle mascherine per i bambini e i ragazzi di più di 6 anni, eccezion fatta per i portatori di patologie o disabilità e per lo svolgimento delle attività sportive.

Il Green Pass sarà esibito sia in formato digitale che cartaceo, e si otterrà accedendo al sito www.dgc.gov.it tramite Spid o tessera sanitaria o un codice inviato dalla Regione, dove verrà generato un codice QR digitale o stampabile, o, ancora, tramite le app Immuni o IO, o ancora accedendo al proprio fascicolo sanitario elettronico.

La verifica avverrà tramite un’app la VerificaC19, attraverso la quale le autorità controlleranno la validità del Green Pass inquadrando il codice QR con lo smartphone.

Multe salatissime in caso di violazioni: da 400 a 1.000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente e la chiusura da 1 a 10 giorni dell’esercizio, se le infrazioni dovessero essere prolungate.

Le reazioni sono più miti, l’80% della popolazione si dice pronta ad accogliere l’obbligo. Ci sono, però, problemi: ci sono casi in cui anche chi ha seguito tutte le procedure non riesce ad avere il certificato verde. Tra questi, esempio i cittadini che si sono ammalati di Covid, che hanno visto cambiare la procedura in corso d’opera, e chi invece ha sviluppato reazioni avverse alla prima dose e dunque non si è potuto presentare alla seconda.

Se qualcuno ha contratto il Covid negli ultimi dodici mesi, dopo i primi tre mesi, può, infatti, fare una sola dose. A costoro, però, non arriva il Green Pass, perché il sistema non li riconosce come completamente vaccinati. C’è poi il caso die volontari vaccinati con il vaccino italiano ReiThera, che non si vedono riconosciuti come vaccinati, nonostante il vaccino sia riconosciuto efficace, e non possono ottenere il Green Pass.

Obbligatorio, quindi, ma non alla portata di tutti.