C’è un rave party in Italia che si sta tenendo da giorni (dal 13 agosto!) al confine tra Lazio e Toscana nell’area del lago di Mezzano, vicino al paese di Valentano, in provincia di Viterbo.
Un orrore infernale a cielo aperto, in cui il 16 agosto è stato trovato il corpo di un ragazzo di 24 anni, Gianluca Santiago, morto per cause ancora sconosciute; poi sono stati rinvenuti altri morti, altri sono stati ricoverati e altri arrestati. Sotto al sole cocente sono morti dei cani ed è stata partorita una bambina.
In questa bolgia dantesca, le forze dell’ordine non riescono ad entrare. La ministra Luciana Lamorgese non si è esposta sulla lamentata mancanza di misure di sicurezza, né sull’assenza di restrizioni legate alla pandemia (figurarsi se chi va ad un rave party presenta il certificato di avvenuta vaccinazione, o mantiene il distanziamento fisico).
In queste ore stanno pattugliando la campagna agenti della Guardia di Finanza, del reparto mobile dei Carabinieri e auto della Polizia di Viterbo, ma le fiamme dell’inferno non accennano a spegnersi.
Venerdì scorso a Olbia, nel comune di Valentano, si era tenuto un concerto del rapper Salmo, senza alcuna misura di sicurezza, così i due eventi sono stati paragonati. In entrambi, migliaia di persone partecipano assembrate; nel rave però, qualcuno muore anche.
Sono circa 10-15mila persone quelli radunatisi per il rave party, in queste ore il Questore di Viterbo ha detto a Repubblica di aver aperto una trattativa «per chiudere questa storia nel modo più indolore possibile».
Come sostenuto dal sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti, la maggior parte dei ragazzi non sarebbe italiana, bensì francese, e addirittura gli organizzatori stessi sarebbero francesi, che ora pretendono di rimanere fino al 23 agosto perché altrimenti “non rientrano nei costi”.
Gli organizzatori del party della droga che vogliono restare per coprire i costi dell’organizzazione. Fa un po’ sorridere no? No. È gravissimo che dal giorno di Ferragosto si stia consumando un raduno illegale in cui la droga scorre libera, e le morti si moltiplicano.
I sindaci di Manciano, Pitigliano e Sorano, comuni in provincia di Grosseto vicini alla zona dell’evento, dopo aver diffuso un comunicato in cui denunciano la gravità dell’evento, avvenuto peraltro “durante una pandemia da Covid-19 in corso dal 2020”, chiedono lo sgombero dell’area, ma il questore di Viterbo risponde che «lo sgombero è impossibile. Ci sono migliaia di partecipanti sparpagliati su un’estensione di 30 ettari e il contesto operativo è quello che è».
E così il sindaco di Valentano conclude: “Siamo ostaggi di una fiera dell’illegalità”.
È forse sotto la tirannia che si scatena l’anarchia. Perché alla fine, l’anarchia non è che la tirannia di molti.