I coronascettici hanno delle ragioni? Assolutamente sì. Hanno ragioni prevalenti rispetto alle ragioni dei coronaosservanti? Non ci pronunciamo (anche perché teniamo alla pelle).

Ma ci sembra di poter dire: la prima vittima del Covid è la libertà. (red)

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Ray Shrewsberry (Pixabay)

Con alle porte l’ormai sarcasticamente  abituale lockdown stagionale, ritorna il fazionismo dei provax, dei novax,  dei pro misure coercitive e dei cosidetti coronascettici.

 In questo esperimento giornalistico propongo al lettore un’analisi di alcuni punti che hanno tenuto banco negli scorsi mesi, tralasciando volutamente (non me ne voglia il nuovo ordine mondiale) le teorie più ‘complottistiche’. Niente laboratori cinesi catorci od ordini segreti piramidali in combutta col demonio quindi, ma solo le ragioni programmatiche di quel 40 % che non intende vaccinarsi.

Perchè questo articolo? Spesso viene citata una stampa di ‘regime’, un giornalismo piegato al volere delle élite e non super partes. Una proposta giornalistica quindi in controtendenza, che dimostri ancora una volta la forza del poter ragionare su posizioni invise o scomode, ma attuali.  Ed ecco quindi i malumori, lo scetticismo o la sfiducia raccolti dialogando con le persone.

Le mascherine non servono a nulla

Partiamo dal presupposto che ad inizio pandemia veniva espressamente detto che danno un falso senso di sicurezza. Comunque, una mascherina va cambiata ogni 2 ore, ogni volta che si tocca ed ogni volta che si cambia spazio. Personalmente non conosco nessuno che abbia usato tale prassi al di fuori di un contesto lavorativo. 

Il vaccino è solo una mangeria di soldi perpetrata dalle case farmaceutiche 

Questo lietmotiv è emerso fin da quando il governo russo ha reso disponibile per primo un vaccino efficace contro la pandemia. Chi supporta questo enunciato avvalora tale tesi asserendo che in realtà, se ci fosse veramente bisogno di tale misura, sarebbero accessibili tutti i vaccini, compresi quelli russi e quelli cinesi, invece che avere un oligopolio di prodotti omologati da poche farmaceutiche. Eclatante il caso di San Marino : popolazione vaccinata con il preparato russo, eppure per l’UE (ed anche la Svizzera) esso non è valido perchè non incluso nella lista dei prodotti omologati. Giù a vaccinarsi un’altra volta, con quello giusto però.

Il vaccino è un uno strumento della nuova guerra fredda

In parte l’abbiamo toccata sopra : Con una svizzera nelle Nazioni Unite filo NATO sembrerebbe che il vaccino sia una questione più di Occidente-Oriente, Rossi contro Blu, Comunisti e Democratici, mondo unipolare vs multipolare. Ovvero giocare con la pelle della gente a risiko.

Il vaccino in realtà non immunizza le persone, anzi, esse diventano vettori della malattia

Considerazione che ha preso vigore dopo il boom della variante Delta in Israele.

Ma a cosa serve un vaccino? Il vaccino ha il compito di preparare il corpo umano ad avere una risposta immunitaria celere al presentarsi di una minaccia, e quindi essere in grado di non subire gli effetti della malattia quando si viene infettati.  Quindi sì, una persona vaccinata può essere un untore e passare la malattia anche a persone non vaccinate che hanno superato il tampone.

Il vaccino è pericoloso

Come ogni trattamento medico, va tenuto presente che è possibile avere un periodo di tempo dove insorgono disturbi. L’obbligo di vaccinazione non viene imposto per una questione di responsabilità nel caso che insorgano disturbi a lungo termine : mettiamo caso che tra 10 anni il 15 % delle persone che sono state costrette a vaccinarsi  con obbligo (ed attualmente non è il caso della Svizzera) sviluppino una forma di tumore, la colpa ricadrebbe sullo stato, con risarcimenti, danno d’immagine etc.

Viene creata una società di classi A e classi B

Per gli scettici sulle misure attuate dal governo,  la stigmatizzazione di chi non può o non vuole vaccinarsi, la limitazione di libertà di movimento, commercio sono sintomi di una discriminazione sociale. Il paradosso sta che la persona non vaccinata che si sottopone ad un tampone viene discriminata senza di esso, quando una persona noncurante del suo stato di salute ma vaccinata è libera di infettare chiunque.  Seguendo l’esempio, avrebbe paradossalmente più senso obbligare tutti a fare un tampone ogni 3 giorni che non il vaccino.

Il precedente di Swiss, dove un’azienda può imporre la sua volontà sul corpo dei dipendenti è un altro elemento preoccupante :  è ora possibile per un datore di lavoro imporre ai dipendenti trattamenti farmaceutici, modifiche corporee. Da questa settimana è accettabile obbligare a tatuarsi una grande M sulla fronte per distribuire patatine fritte al fast food, seguendo questa logica.

E che succederà se una persona non può o non vuole vaccinarsi ? Verrà licenziata ? Non potrà più andare a comprare il cibo al negozio ? Si trasferirà a vivere nelle fogne di Lugano ?

Classi A & B atto secondo : chi fattura per decreto e chi deve fallire

Alcune categorie lavorative verrebbero discriminate in barba ai diritti costituzionali. Prendiamo gli esercenti, dove una gastroticino impotente e genoflessa di fronte ai pantaloni della politica non è riuscita a far nulla per la sua categoria, se non chiedere la tassa annuale di soci. Per gli indipendenti, gli aiuti son stati praticamente inesistenti, dimostrando che in realtà le misure prese da Berna fossero per le aziende e non per la gente. Una mancanza di tatto che certamente non ha aiutato ad avere fiducia nel governo.

Per contro, si è visto che alcune ‘classi’ hanno potuto fatturare per decreto : cantieri ovunque, forniture di materiale di consumo a tonnellate, traffico frontaliero incontrollato. Chi deve fatturare ha fatturato, per gli altri minestra.

Classi A & B atto terzo : le esigenze dei pochi contano di più se son quelli giusti

Di questo marasma ne avevo già parlato mesi fa  e credo sia un punto che abbia avuto risvolti anche nella cronaca recente : non sono state prese in considerazione minimamente le esigenze della popolazione under 30. Questo ha creato un malessere generazionale che è sfociato in vari fenomeni, dagli assembramenti di giovani in luoghi pubblici, a proteste, ad aizzare le fazioni tra alternativi ed istituzioni.

In realtà non c’è nessuna emergenza,  il governo non vuol rispettare semplicemente la Costituzione

Su cosa si basa questo enunciato ? In Svizzera, i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione sono il fondamento e limite dello stato. Qualora il Governo Federale non fosse in grado di garantire i diritti costituzionali, deve nominare un Generale e dichiarare l’emergenza. Niente dichiarazione di emergenza, niente Generale, quindi i limiti di assembramento o di libertà economica sono abusivi.

C’è in corso una dittatura che nessuno ha votato, chiesto o voluto, e ci vogliono abituare ad essa.

La prima volta che ho sentito questa, è stata quando il Medico Cantonale dopo aver visionato una fotografia sui social ha inviato la polizia, fatto multare e chiudere l’attività di un imprenditore per vari mesi. Certamente non un esempio di democrazia, diritti civili o pragmatismo.

Allargando il tiro, sembrerebbe che i 7 Consiglieri Federali si stiano abituando a scavalcare il potere dei singoli Cantoni, erodendo il sistema federale in favore di un modello presidenziale alla Biden.