Vittima del Covid e delle Olimpiadi

di Vittorio Volpi

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Yoshihide Suga, 73 anni, dal 29 settembre porrà termine alla sua carriera politica. Lo ha deciso venerdì scorso prendendo atto che la sua permanenza a capo del governo è diventata insostenibile e destinata a fare gravi danni al suo partito LDP (partito liberale democratico). Negli ultimi mesi l’LDP ha perso parecchi appuntamenti elettorali persino la città di Yokohama, il suo hub elettorale e quindi la situazione comincia ad essere critica come pure la sua situazione personale.

Sulla base di recenti verifiche,  il suo tasso di gradimento è intorno al 30%, una zona altamente critica per continuare. È una sorpresa certamente, una situazione inaspettata perché Suga fa parte della categoria di giapponesi Majime, diligenti, quelli che ce la mettono tutta e sono ammirati dalla popolazione. Figlio di  una famiglia di agricoltori del nord del Giappone, Suga è un self made man. Gli studi da adulto li ha seguiti di sera, lavorando di giorno in una cartiera. Per avviarsi alla politica ha percorso migliaia di chilometri cercando gli elettori casa per casa. i suoi voti li ha sudati finché non ha ottenuto un posto nel consiglio comunale della città di Yokohama. Poi ha incontrato le persone giuste ed ha costuito la sua carriera con il grande partito conservatore, l’LPD, scalando posizioni fino a diventare il braccio destro ed insostituibile collaboratore dell’ex più longevo Primo Ministro della storia, Abe Shinzo. Suga è stato una specie di Kagemusha come nel magnifico film di Akira Kurosawa. Abe appariva, Suga operava. I due non potevano essere più diversi. Il principe ed il contadino. Abe appartiene ad una famiglia d’élite. Tutti politici di spicco; ministri. Suo nonno, Nobusuke Kishi, addirittura condannato dal tribunale di Tokyo (una replica di quello di Norimberga) come criminale di guerra di classe A, poi salvato dagli americani.

Dall’anno scorso Suga è Premier. Sembrava destinato a rimanere in carica per anni, ma purtroppo due eventi gli hanno giocato contro. Il primo, il Covid. La burocrazia è stata lenta nel vaccinare. Tuttora in Giappone lo è solo il 50% e nelle ultime settimane la variante Delta sta facendo danni. Suga ha fatto tutto il possibile? Poi il suo governo ha deciso di non prorogare ulteriormente le Olimpiadi del 2020. L’esecuzione è stata impeccabile, date le circostanze, ma ciò non conta nel giudizio della popolazione contraria all’evento al 70/80% . Vista la situazione Suga ha forse pensato che non si possa fermare la corrente del fiume con le mani e come commenta il Japan Times “ha gettato la spugna”.

“Manterrò la barra per la salute dei giapponesi finché possibile (fino a fine settembre) battendomi contro la pandemia”. Non ha indicato chi vorrebbe come successore, anche se girano nomi Nikai, Kishida. Si vedrà.

La macchina del PLD è ancora forte. Al governo del paese, con poche brevi eccezioni, si butterà con tutte le energie sul Covid, ora che le Olimpiadi sono finite.