Lettera aperta al Parlamento svizzero
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il testo non impegna il portale.
Quando il Consiglio federale ha interrotto le trattative con l’UE in vista del famoso accordo quadro, che avrebbe intaccato gravemente l’indipendenza delle nostre istituzioni, abbiamo approvato questo abbandono e l’abbiamo considerato un successo non solo della nostra parte politica ma di tutto il Paese.
Ticinolive rimane sempre aperto a contributi di tutte le tendenze.
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Un’ampia alleanza composta da rappresentanti dell’economia, del mondo accademico, della cultura, della politica e della società civile chiede il rapido sblocco del contributo di coesione e la riadesione della Svizzera ai programmi di cooperazione europea
Onorevoli Consiglieri agli Stati, Onorevoli Consiglieri nazionali,
Oggi, la Svizzera è considerata uno “Stato terzo non associato” per quanto riguarda tutti e tre i maggiori programmi di cooperazione europea nei settori della ricerca (Orizzonte Europa), dell’istruzione (Erasmus+) e della cultura (Europa creativa), rimanendone quindi esclusa da parti importanti. Questo è estremamente dannoso per il nostro paese. Fino al 2013, la Svizzera ha partecipato con successo a tutti e tre.
Particolarmente colpito è il settore svizzero della ricerca. Il numero di progetti europei a cui il nostro paese ha potuto partecipare era già diminuito drasticamente nel 2014 quando lo svolgimento dei progetti dalla Svizzera era diventato addirittura impossibile. Anche adesso, i ricercatori svizzeri non possono più presentare domande individuali per le ambite sovvenzioni del Consiglio europeo della ricerca (ERC). La perdita di queste reti di contatti e fonti di finanziamento colpisce non solo i politecnici e le università, ma anche le scuole universitarie professionali e numerose aziende con sede in Svizzera. Con misure di compensazione il nostro paese può colmare in parte le lacune finanziare ma non può sopperire alle altrettanto preziose opportunità di networking e alle possibilità per i giovani ricercatori di creare e guidare i propri team di ricerca dalla Svizzera usufruendo delle sovvenzioni ERC.
L’abbandono unilaterale dei negoziati sull’accordo istituzionale ha ulteriormente aggravato lo stallo della politica europea svizzera. Ora è più che mai importante, dove possibile, normalizzare le relazioni bilaterali con l’UE. Pertanto, l’alleanza di aperta+sovrana – composta da rappresentanti del mondo accademico, dell’economia, della cultura, della politica e della società civile – chiede al Parlamento svizzero di sbloccare il prima possibile il secondo contributo di coesione.
Aiutateci a migliorare la situazione difficile che si è venuta a creare. Ora abbiamo bisogno un chiaro appello al Consiglio federale di modo che venga fatto tutto il possibile affinché la Svizzera possa di nuovo partecipare a tutti e tre i grandi programmi di cooperazione in qualità di partner pienamente associato. La via in solitaria non è una soluzione.
aperta+sovrana – Alleanza per una politica europea costruttiva