La 29enne Lyra McKee era una delle giovani giornaliste più promettenti e più influenti dell’Irlanda del Nord. È stata uccisa a colpi di arma da fuoco durante una rivolta anti-polizia del 18 aprile 2019 nella zona di Creggan, un quartiere cattolico irlandese della città di Derry, organizzata dalla New IRA, un piccolo gruppo paramilitare dissidente repubblicano che si oppone al processo di pace dell’Irlanda del Nord.

New IRA ha ammesso la responsabilità dell’omicidio affermando che i colpi sparati da un loro affiliato era in realtà indirizzato alla polizia.

Il 33enne Gearoid Cavanagh e il 21enne Jordan Devine, sono comparsi in tribunale a Derry, entrambi incriminati per l’omicidio della giovane giornalista avvenuto mentre quest’ultima osservava la rivolta da un furgone della polizia. Devono rispondere anche di possesso di armi da fuoco, munizioni e bombe molotov con l’accusa di intento di sommossa e imputati inoltre di incendio doloso.  Cavanagh è accusato altresì di rapina.

La promozione di una campagna di violenza è dovuta alle ricadute politiche causate dalla decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Unione europea, che ha offerto al gruppo New IRA l’opportunità di reclutare giovani sostenitori. La Brexit ha infatti sottolineato la presenza di un confine e di una netta spartizione dell’Irlanda del Nord. Per buona sorte, come riconosciuto dallo stesso gruppo paramilitare, non c’è stato un sostegno pubblico per i nuovi atti di violenza. New IRA avrebbe voluto continuare però a realizzare attacchi nel nord dell’Irlanda per motivi di propaganda. “Le nostre azioni armate hanno uno scopo. Sono simboliche. Sono propaganda. Fanno sapere al mondo che esiste un conflitto in corso nell’Irlanda del Nord”, ha dichiarato un leader dissidente del gruppo durante un’intervista rilasciata il giorno dopo l’uccisione della giornalista. “Durante l’attacco al nemico, Lyra è stata tragicamente uccisa mentre si trovava accanto alle forze nemiche”, ha aggiunto.

Gli arresti sono avvenuti mercoledì a seguito di una indagine dettagliata durata due anni sull’omicidio e sugli eventi che l’hanno preceduto. Il giudice Barney McElholm, ha comunque concesso loro la libertà su cauzione, ordinando di comparire nuovamente in tribunale il prossimo 7 ottobre.

La difesa sostiene che le prove sono deboli, dato che c’era un altro uomo armato vicino ai due imputati che avrebbe sparato il colpo fatale, come dichiarato anche dai pubblici ministeri. L’Unione nazionale dei giornalisti ha lanciato una campagna per sensibilizzare i possibili testimoni della vicenda allo scopo di presentare nuove informazioni.

La morte della giornalista ha scioccato l’Irlanda del Nord, anche se il gruppo paramilitare New IRA ha offerto “sincere scuse” sentendosi responsabile. Durante il suo funerale nella Chiesa d’Irlanda (la provincia autonoma della Comunione anglicana) officiato contemporaneamente da un decano protestante e da un prete cattolico, si sono riuniti acerrimi rivali. Molti gli appelli ai partiti politici, quel giorno, affinché smettessero di litigare basandosi sullo spirito dell’accordo del Venerdì Santo del 1998.

La morte della giornalista ha dato un nuovo impulso per convincere i politici protestanti e cattolici a condividere il potere e governare l’Irlanda del Nord.