Xu Jiayin ha fondato il gigante immobiliare cinese Evergrande nel 1996 ed è diventato l’imprenditore più ricco di Cina nel 2017, con un patrimonio di 43 miliardi di dollari.

Oggi, però, Evergrande è gravemente in rosso per un importo di circa trecento miliardi di dollari.  Anzi, Evergrande è l’azienda immobiliare più indebitata al mondo. Se non riuscirà a rimborsare il suo debito, il mercato immobiliare cinese potrebbe subire una fortissima onda d’urto, le cui risonanze potrebbero avvertirsi anche oltre i confini. Il presidente cerca di tranquillizzare il suo staff, nonché acquirenti, investitori, partner e istituzioni finanziarie, ma il timore della bancarotta è forte.

Secondo quanto trapelato dal sito Bloomberg News, l’azienda potrebbe non essere in grado di pagare gli interessi su alcuni dei suoi 300 miliardi di dollari di passività entro il termine ultimo che è domani, 23 settembre.

Solo il governo comunista del Paese può intervenire nell’azienda per salvare Evergrande ed evitare gli effetti a catena che la sua bancarotta potrebbe innescare. Tutto, quindi, dipende dalla decisione di intervenire o meno delle autorità cinesi. E così, la Banca centrale cinese ha deciso così di iniettare 18 miliardi di yuan (18,6 miliardi di dollari), nel sistema bancario attraverso accordi di «reverse repo».

La crisi crisi finanziaria di Evergrande, oberata da 305 miliardi di debito, sarà forse risolta dal…Comunismo.