Foto Valerio Portelli/LaPresse 10-09-2019 Roma, Italia Morisi Salvini Politica Nella Foto: Iva Garibaldi, Luca Morisi, Matteo Salvini Photo Valerio Portelli/LaPresse 10 September 2019 Rome,Italy Morisi Salvini Politics In the pic: Iva Garibaldi, Luca Morisi, Matteo Salvini

Gli aggiornamenti sul caso Morisi da un lato dimostrano l’ipocrisia della politica, dall’altro la spietatezza della stampa.

Quel che è emerso dalle ultime indagini è che con l’ex guru social della Lega, la sera di Ferragosto 2021, c’erano due ragazzi romeni.  I tre uomini avrebbero partecipato ad un festino: Morisi avrebbe contatto i due giovani attraverso la Rete, pagandoli 4mila euro, e li avrebbe invitati nella cascina di Belfiore, nel Veronese, per una notte senza regole.

Ora, uno dei due invitati, un uomo romeno di 20 anni, racconta a Repubblica e al Corriere della Sera una versione totalmente diversa da quella fornita nei giorni scorsi, ma non si sa se per avere visibilità mediatica, oppure per rientrare in un disegno ad arte costruito dall’opposizione, oppure soltanto per confessare.

Così, l’invitato racconta: “All’inizio ci siamo divertiti tutti, e ci siamo drogati. La roba ce l’ha offerta Morisi. Non era la prima volta che lo facevo, ma non mi è mai capitato di sentirmi così male…”. E quindi conclude di essersi sentito “strafatto”, e di esser voluto andare via, ma di esser dovuto scappare, poiché Morisi e l’altro invitato lo avrebbero voluto trattenere.

L’uomo ammette di essere stato consenziente e di aver voluto fino in fondo fare quello che faceva, ma racconta anche di esser “corso fuori” e di esser stato seguito prima dal suo amico romeno e poi da Morisi”.

Ad un certo punto, continua “Ho visto l’auto nera dei carabinieri che veniva incontro a me. I carabinieri si sono fermati: c’eravamo io, il mio amico e Morisi. Ho raccontato cosa era successo, ho detto che da Morisi avrebbero trovato della droga e che ero disposto ad accompagnarli lì. Gli ho anche mostrato la boccetta con il Ghb, la droga dello stupro”. Un flacone che, spiega ancora il 20enne, “era nel cruscotto della macchina con cui siamo arrivati”. L’uomo sostiene di non sapere se l’avesse portata l’amico: “A me l’ha data Morisi e non so dire perché fosse finita in macchina”.

Il racconto del testimone è confuso, non coincide con quello dell’altro uomo. Riguardo alla perquisizione, racconta “C’erano i piatti con la cocaina sopra. Sono stato io a indicare ai carabinieri la libreria al primo piano dove Morisi la teneva: lo sapevo perché durante la serata più volte era andato lì a prenderla”.

Poi sarebbe tornato in Romania. Da parte del legale di Luca Morisi Fabio Pinelli “C’è la piena disponibilità a chiarire tutti gli aspetti della vicenda”: l’avvocato nega che “l’ex spin doctor di Salvini abbia ceduto la droga e ribadisce “l’irrilevanza penale” della condotta del suo assistito.

Dal canto suo, Salvini lamenta che “qualcuno faccia politica facendo il guardone, spiando dal buco della serratura”.

Nel frattempo, domenica 3 e lunedì 4 ottobre, si vota per le comunali, e la Lega sostiene che la trovata mediatica sia esplosa non a caso pochi giorni prima delle elezioni (la procuratrice di Verona Angela Barbaglio chiarisce che la notizia non sia uscita né per conto della Procura né per conto dei carabinieri, ma che, anzi, risalendo al 14 agosto, sarebbe un fatto avvenuto ormai tempo fa)

Dal canto suo, Matteo Salvini denuncia “tanta omofobia a sinistra”. Sostenendo che secondo alcuni “un leghista non può essere omosessuale” e si rivolge ad Alessandro Zan, facendo appello al suo stesso disegno di legge contro l’omotransfobia.