Foto Valerio Portelli/LaPresse 10-09-2019 Roma, Italia Morisi Salvini Politica Nella Foto: Iva Garibaldi, Luca Morisi, Matteo Salvini Photo Valerio Portelli/LaPresse 10 September 2019 Rome,Italy Morisi Salvini Politics In the pic: Iva Garibaldi, Luca Morisi, Matteo Salvini

Alexander e Nicolas sono due modelli rumeni iscritti a siti di incontro omosessuali. Erano stati contattati da Luca Morisi per una festa, ma la situazione è precipitata, portando il noto spin doctor del Leader della Lega Matteo Salvini al centro del tritacarne mediatico per l’audience della vicenda.

Tutto era avvenuto la notte del 14 agosto scorso, quando uno dei due giovani, Alexander, era fuggito, in preda agli effetti stupefacenti, dalla casa di Morisi, ed era stato arrestato venendo trovato in possesso di droga liquida dello stupro. Interrogato dai carabinieri aveva calunniato Luca Morisi dicendo che era stato lui ad avergli dato la droga dello stupro.  

Nel frattempo l’altro escort, Nicolas, aveva posizionato in bella vista dei grammi di cocaina – di proprietà di Morisi, compatibili con l’uso personale e non con lo spaccio – che i carabinieri, fatta irruzione nella casa di Morisi, dopo la denuncia-calunnia di Alexander, avevano subito rinvenuto.

Tuttavia come risulta dalle chat su Grinderboy, il sito di incontri omosessuali per uomini, a proporre di portare la Ghb, la “droga dello stupro”, chiamata in codice G, era stato proprio Alexander.

Il Corriere della Sera ha infatti pubblicato le chat scambiate tra Morisi e i due escort, uno dei quali, Alexander, scrive esplicitamente: ““Ti portiamo G, ti piacerà molto.”

E Morisi rispondeva: “Tutto quello che volete. Io anche fornito”, intendendo la cocaina (in codice C), per uso personale: proprio quel grammo che i carabinieri hanno trovato durante la perquisizione.

Come riporta il Corriere, appena la procura di Verona riceverà l’esito delle analisi sul liquido sequestrato chiederà l’archiviazione del fascicolo. I pm potrebbero ritenere persino superfluo interrogare l’ex guru social di Matteo Salvini.

Così, l’indagine per cessione di stupefacenti a carico di Luca Morisi va verso l’archiviazione. Furono i due escort a proporre di portare la sostanza a casa Morisi, il quale, indagato dalla Procura di Verona per detenzione e cessione di stupefacenti, risulta ora innocente ed estraneo alle calunnie, e artefice solo della chiamata a casa propria dei due escort omosessuali, per una nottata “fun and sex”.

La linea dell’avvocato Fabio Pinelli, difensore di Morisi, che aveva da subito sostenuto l’innocenza del suo assisto, dimostrando come egli non avesse ceduto alcuna sostanza illecita, è quindi stata accolta.  

Sarà indagato Alexander, per il possesso del flacone di Ghb trovato dai Carabinieri.

Il 23 settembre scorso, Morisi comunicava di essersi dimesso dal proprio ruolo nella Lega a partire dall’inizio del mese per “questioni familiari“: tre giorni dopo la notizia della perquisizione e dell’indagine diventava pubblica.

Morisi e l’escort Nicolas, che in realtà si chiama Petre, sarebbero dunque estranei alla droga dello stupro, portata invece da Alexander, fuggito quella notte e finito in caserma, da cui poi sarebbe scoppiato tutto.

Ora, il guardonismo mediatico si sposta dalla droga all’omosessualità, pubblicando gli scambi di messaggi con cui Morisi si sarebbe accordato con gli escort.

Resta quindi da capire chi abbia divulgato fatti privati (l’orientamento omosessuale) e accuse – come lo spaccio – alle quali Morisi risulta estraneo. La procuratrice di Verona assicura che “gli attacchi di Salvini” sarebbero infondati poiché la Procura non avrebbe avuto “Alcun interesse a rendere noti i fatti.” E conclude  “Chi dice il contrario ci insulta”.