Organizzato e presentato da Salvatore Maria Fares

Parlare di politica – del modo giusto di fare politica – questo il tema pensato da Salvatore Maria Fares per il suo convegno patrocinato da Nuova Antologia.

Diciamo subito due cose. La prima: i sei relatori – quattro municipali di Lugano, Foletti, Badaracco, Lombardi e Zanini-Barzaghi; il sindaco di Locarno Scherrer; Dillena già direttore del Corriere – sono stati senz’altro all’altezza del loro compito e hanno offerto al pubblico contributi indubbiamente variati ma concordanti, tutti tesi ad illustrare la Politica come diretta alla realizzazione del bene comune, capace di compromesso (visto come positivo e non come mercato), pronto al confronto nel rispetto dell’avversario e nella moderazione.

Una visione idilliaca, sicuramente accettabile come obiettivo ideale ed alto. Condanna obbligata quindi degli estremismi, dei fanatismi e degli opportunismi. A noi sembra però che anche altre forme, più “ruvide”, di competizione politica debbano essere prese in considerazione, non foss’altro che per dipingere un quadro più realistico della situazione.

La seconda. Salvatore Maria Fares è abituato a sale ben fornite – “l’ultima volta eravate in 360” ha esclamato – ma questa volta gli è toccata una delusione. Che cosa è successo? Tanto per incominciare il convegno voleva sì rendere omaggio a Marco Borradori ma non era pensato come convegno su Marco Borradori. Alcuni possono aver equivocato.

Esprimiamo la nostra personale opinione (che non conta). La repentina, tragica scomparsa del Sindaco ha suscitato grande emozione. Alcuni temono che essa possa trasformarsi in un vantaggio politico per la Lega e quindi tendono a penalizzare certi eventi mirati sulla figura di Borradori. Per fare un esempio, la consegna del premio “Marco Borradori” a Daniele Finzi Pasca (notissima personalità) si è risolta in una serata tutto sommato dimessa, senza il pubblico delle grandi occasioni.

Passando ad un altro versante, abbiamo sentito una signora esclamare, uscendo: “dov’erano i leghisti?”. Noi non lo sappiamo ma la domanda è più che lecita. In fin dei conti il Sindaco era una personalità di primissimo piano nel movimento, per non dire la prima in assoluto. Se Salvatore gli rende omaggio, si va da Salvatore. Ripetiamo che queste valutazioni sono unicamente le nostre.

In conclusione, bella mattinata di cultura politica, ma evento in chiaroscuro. Salvatore Maria Fares, che non ha colpe, si rifarà alla grande.