Una gang criminale di Haiti ha rapito 17 missionari americani, assieme ai loro famigliari. Il rapimento è avvenuto a Port-au-Prince mentre lasciavano un orfanotrofio. Tra gli scomparsi ci sono anche alcuni bambini.
Non è la prima volta che bande criminali di Haiti compiono crimini di questo genere. La loro attività si era ridotta notevolmente in seguito all’omicidio del presidente e al potente terremoto che ha colpito il paese ma ora che la situazione si è tranquillizzata, i sequestri di persona sono nuovamente un problema.
I responsabili del rapimento dei missionari sono i membri della gang “400 mawozo”, attiva nella zona di confine con la Repubblica Dominicana dove mette in atto rapine e sequestri. Nei primi otto mesi di quest’anno sono stati registrati ben 328 rapimenti tra cui quello della moglie del diacono della capitale. Lui invece è stato ucciso dalla banda armata proprio davanti alla chiesa. Stando a quanto riferisce la polizia, in genere i criminali chiedono riscatti che oscillano tra 200mila e 1 milione di dollari.
Al momento, la criminalità organizzata detiene il controllo di circa mezza Port-au-Prince, aumentando le tensioni in un momento già estremamente delicato per il paese, che sta attraversando una crisi politica ed economica senza precedenti. Soltanto pochi giorni fa, una squadra armata ha preso di mira uno scuolabus, ferendo almeno cinque persone. Gli abitanti di alcune aree della città sono letteralmente fuggiti dalle loro case per evitare di vivere in questa escalation di violenza e criminalità. Tuttavia, nonostante la situazione disperata, il rapimento di un gruppo così grande di persone fa comunque notizia.
Il governo statunitense non ha ancora fornito informazioni su quanto accaduto ma il dipartimento di stato ha sottolineato che la sicurezza dei cittadini americani ha massima priorità. L’organizzazione religiosa con sede negli USA, Christian Aid Ministries, ha dichiarato che il gruppo sta lavorando attivamente per aiutare le persone rapite.