Domanda Il sindacato UNIA possiede un patrimonio di (almeno) un miliardo. La notizia è emersa solo a seguito di una sentenza in materia fiscale. Come commentare il fatto che il sindacato più a sinistra di tutti, dedito alla “lotta di classe”, disponga di ricchezze del genere? E dal profilo della “trasparenza”, da anni cavallo di battaglia politico della sinistra?

Risposta UNIA è un sindacato potente. Nel nostro mondo la potenza si manifesta soprattutto mediante il possesso di grandi quantità di denaro. Dunque trovo normale che UNIA sia ricchissimo. Come si può giustificare la ricchezza (che ai miei occhi non è, o non è necessariamente, una colpa)? L’imprenditore dice: “La mia ricchezza serve a conservare e ad aumentare i posti di lavoro, che sono il pane delle famiglie”. I sindacati dicono: “La nostra ricchezza serve a difendere i diritti degli operai e a sostenerli quando fanno sciopero”. Chi ha ragione? Non vorrei sembrare qualunquista ma… secondo me hanno ragione tutti e due.

I fatti recenti sono noti. È nato il sindacato TiSin (sotto la leadership di Nando Ceruso, ex OCST) e UNIA – ma non solo – si è scatenato con parole forti e giudizi taglienti. E allora, approfittando di una rivelazione giornalistica, gli avversari di UNIA (in particolare il Mattino) hanno contrattaccato, rinfacciando il miliardo tondo tondo, di oro zecchino.

Indagare su Paperon de’ Paperoni? È un’idea. Se UNIA possiede (come immagino) un grande parco immobiliare, allora andrei a verificare quali affitti i sindacati pretendano dai loro inquilini. Dovrebbero essere alquanto “sociali”, se sono fedeli al loro ideale. Si potrebbe anche tentare di conoscere gli onorari dei loro dirigenti e manager, non si può escludere che si rivelino… competitivi.

dal Mattino della domenica odierno. Risposta: fdm