Exeter, Gran Bretagna. L’assassino del deputato David Amess, somalo integralista islamico con cittadinanza britannica, non solo avrebbe agito per scopi terroristici, ma sarebbe anche figlio di un alto funzionario somalo.

Secondo i media britannici, il padre del 25enne che ha pugnalato a morte il parlamentare David Amess è Harbi Ali Kullane, ex consigliere del primo ministro della Somalia.

L’uomo, 25 anni, secondo le ultime investigazioni, avrebbe pianificato l’attacco da una settimana per poi agire, da solo. Il suo nome è Ali Harbi Ali, figlio dell’ex consigliere del primo ministro della Somalia Harbi Ali Kullane.

la vittima, David Amess

L’assassino, secondo le ultime notizie, viveva in una casa popolare a Kentish Town circondata da ville di lusso. Ora è ora detenuto sulla base del Terrorism Act a Londra.

Il padre Kullane ha così commentato l’assassinio compiuto dal figlio: “Sono traumatizzato. Non è qualcosa che mi aspettavo o avrei mai sognato e immaginato”. L’uomo si trovava a Londra con la sorella, cioè la zia del terrorista.

L’assassino Ali Harbi Ali, nella foto diffusa dalla polizia

Nella capitale britannica, l’ex funzionario africano è stato raggiunto dal Sunday Times, al quale ha confermato di essere stato sentito da Scotland Yard. Ai media, l’uomo ha confermato che suo figlio si trova al momento in custodia.

Il terrorista islamico ha assalito Amess il 15 ottobre, mentre il politico si trovava all’interno di una chiesa nella regione meridionale dell’Essex, nel Devon, ai confini con la Cornovaglia, dove stava incontrando degli elettori. Pugnalato a morte dal terrorista, il politico – amato e stimato da molti – è morto sul colpo.

Il padre dell’assassino è l’ex consigliere del primo ministro della Somalia Harbi Ali Kullane

Il terrorista islamico 25enne avrebbe pianificato l’omicidio da almeno una settimana: si era infatti prenotato con largo anticipo per partecipare all’incontro con gli elettori che Amess aveva programmato nel giorno del delitto all’interno della chiesa metodista di Leigh-on-Sea.

Durante l’evento ha atteso il suo turno per scagliarsi contro il deputato sferrandogli 17 colpi sotto l’occhio dei suoi assistenti.

L’assassinio ha suscitato numerose polemiche in tutto il Paese: la ministra dell’Interno britannica Priti Patel ha dichiarato a SkyNews che “dobbiamo colmare le lacune in termini di sicurezza”. Interrogata sull’istituzione di un sistema di protezione per i parlamentari nelle loro circoscrizioni, la Patel ha spiegato che “tutte le opzioni sono attualmente allo studio”.

L’uccisione del deputato David Amess è solo l’ultimo di una serie di attacchi contro i politici britannici. Nel 2016 la deputata laburista Jo Cox venne uccisa mentre si dirigeva verso un incontro pubblico. Sei anni prima il suo collega conservatore Stephen Timms fu accoltellato ancora una volta durante un incontro pubblico.

Ora Down Street si interroga se sia opportuno assegnare ai politici delle scorte regolari ma le stesse scorte, con tutte le limitazioni di movimento e di incontri che comportano, potrebbero essere un problema, in un Paese, come l’Inghilterra, in cui i politici sono abituati ad avere estesi e regolari contatti con i propri elettori.

Certo, il problema sempre crescente del radicalismo islamico, può indurre ad una riflessione, onde mutare, nella politica britannica l’accessibilità dei leader politici al proprio elettorato, anche a costo di andare contro una tradizione ormai secolare. D’altra parte, il terrorismo islamico ha proprio l’effetto di mutare, radicalmente, le tradizioni dell’Occidente.