Intervista a Marco Chiesa, presidente nazionale dell’UDC e consigliere agli Stati

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Manca un mese alla votazione, la campagna è in pieno corso e non abbiamo voluto perdere l’occasione di intervistare l’on. Marco Chiesa, la cui carriera politica dal 2015 ha preso il volo verso Berna, raggiungendo quote elevate.

Chiesa, luganese doc, si sente personalmente coinvolto nel grande progetto del Polo ed esprime le sue valutazioni rispondendo a dieci domande.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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Marco Chiesa intervistato da Francesco De Maria

Francesco De Maria Qual è il più grande difetto del progetto di Polo sportivo? (piccola provocazione iniziale)

Marco Chiesa Non conosco progetti perfetti e senza punti criticabili. Ma sono convinto del valore aggiunto che saprà portare il PSE. Ciò che, oggi, più mi spiace, tuttavia, è che quest’opera sia orfana del suo più illustre sostenitore. La figura trainante di Marco Borradori manca molto anche se, come il sottoscritto, vi sono tantissime persone che hanno a cuore lo sviluppo della Città. E questo mi fa ben sperare.

L’UDC luganese sostiene il Polo? Si impegna attivamente nella campagna?

Il nostro gruppo in consiglio comunale l’ha sostenuto in maniera compatta. Sono convinto che le nostre elettrici e i nostri elettori lo sosterranno alle urne.

Perché il PSE è ben concepito rispetto ai suoi fini (promozione dello sport e valorizzazione del quartiere)? Perché è equilibrato/sostenibile sul piano finanziario?

Il PSE così come concepito, al di là della rivalorizzazione complessiva di tutto un quartiere, non condizionerà la progettualità della città. Vi sono altri settori che necessitano di investimenti, penso alla costruzione o il rinnovo di sedi scolastiche e altre infrastrutture importanti per i cittadini. Alla consegna dell’opera la Città verserà un importo che ammonta al massimo a 8.44 milioni di franchi l’anno. Un indebitamento diretto rischierebbe di far slittare di anni altri importanti opere come già accaduto in passato durante la costruzione del LAC.

Un politico di mia conoscenza ha dichiarato: “il fallimenti del Polo sarebbe il fallimento della politica a Lugano”. Può essere vero, ma questo è un argomento pericoloso perché… potrebbe piacere a troppe persone!

Certo, qualcuno potrebbe essere stimolato da lotte partigiane e da interessi privati. Ma cosa ne avrebbero in cambio i cittadini di Lugano?. Un pugno di mosche. I politici pensano spesso alle prossime elezioni, qui serve pensare alle prossime generazioni.

Quali sarebbero le conseguenze sportive di un No al Polo? Quali le conseguenze politiche?

Non caricherei eccessivamente il PSE di valenze politiche o partitiche. Sarebbe un errore e si farebbe proprio il gioco di chi si occupa unicamente di interessi di bottega. Qui stiamo parlando di Lugano, della sua rivitalizzazione e delle attività sportive che coinvolgono centinaia di persone. La domanda piuttosto è: vogliamo investire nel futuro o vogliamo continuare a parlarci addosso. Io scelgo il fare e non il disfare.

La situazione nei due partiti cosiddetti “borghesi” è in questo caso specifico molto diversa. Mentre il PPD segue compatto Lombardi verso il Sì, nel PLR è guerra tra le truppe di Pelli e quelle di Badaracco…

I fronti sono schierati. Le lacerazioni lasceranno forse un segno. Ma non sta a me giudicare e men che meno metterci il naso. Il confronto dialettico non è mai un esercizio inutile se finalizzato al bene pubblico. Tra i contrari vi sono persone intellettualmente oneste, penso a Martino Rossi, che conosco bene e come lei sa non è molto vicino alle mie posizioni politiche, e altri che sono mossi da motivazioni meno nobili. Ma la gente lo sa e questo mi rassicura.  

Il voto in Consiglio comunale l’abbiamo visto tutti: schiacciante. Non sarebbe stato più opportuno manifestare una reale opposizione in quella sede?

Ho molto rispetto per la nostra democrazia diretta. Come pure del nostro legislativo. Il mio auspicio, dunque, è che tutti i consiglieri comunali favorevoli si trasformino ora in ambasciatori del Polo tra la gente.

Parliamo dell’MPS, questo gianburrasca della politica ticinese. Nel suo referendum contro il Polo ha trovato alleati illustri… È vero che l’MPS vince anche se perde?

Gianburrasca combina guai perché ha un nemico da combattere: la noia. Non gli sembra di fare niente di male e non pensa sia colpa sua se spesso questi giochetti si trasformano in disgrazie. Qui però non parliamo di semplici marachelle. C’è molto da perdere per la città e ben poco da guadagnare per la popolazione.

L’UDC è entrata per la prima volta in municipio. Il modo non se lo aspettava nessuno. Che cosa dice al neo municipale Galeazzi, ben felice della sua importante carica?

Al di là degli auguri di rito, che ho già avuto modo di formulargli di persona, la ricetta per onorare l’impegno che assunto contiene sempre gli stessi ingredienti: passione, dedizione e umiltà. Sono certo che riuscirà a far suoi questi tre valori e a mantenerli nel tempo.

C’è una differenza sostanziale tra la vecchia maggioranza relativa (3 Lega) e la nuova (2 Lega e 1 UDC)?

Credo vi siano tutte le premesse, dopo l’assestamento iniziale, per poter svolgere un buon lavoro. Non è un mistero per nessuno che i primi passi sono stati piuttosto maldestri. Sono però convinto che la presenza di un rappresentante UDC nell’esecutivo possa portare un nuovo impulso dialettico in seno al Municipio come penso d’altronde che Lugano abbia bisogno di visioni e non di polemiche.

Esclusiva di Ticinolive