Gabby Petito aveva 22 anni, i capelli biondi ed un blog. All’inizio del mese aveva intrapreso un viaggio con il suo ragazzo. Poi, era scomparsa. Nello Stato del Wyoming, nel parco nazionale di Bridger-Teton, erano stati ritrovati dei resti umani che il Federal bureau of Investigation (Fbi) aveva confermato appartenere alla giovane scomparsa, strangolata, secondo l’autopsia, almeno un mese prima.

L’ufficio dell’Fbi a Denver, in Colorado, anche in seguito alla valutazione iniziale del medico legale della contea di Teton aveva parlato subito di omicidio. Quando è stato annunciato il caso dall’Fbi, il fidanzato Brian Laundrie, visto l’ultima volta dai suoi genitori la scorsa settimana, era scomparso.

I due erano partiti da New York per un viaggio fino agli Stati occidentali Usa. La blogger era stata vista l’ultima volta il 24 agosto, mentre lasciava un albergo di Salt Lake City, nello Utah.

Dopo il ritrovamento del cadavere della 22enne, il fidanzato aveva fatto perdere le sue tracce, non prima di aver prelevato da un bancomat mille dollari.

Il corpo del fidanzato è stato infine rinvenuto in Florida, in un parco naturale nella regione di Tampa. Il ragazzo, Brian Laundrie, 23enne, fidanzato della blogger newyorchese, era l’unico sospettato di essere l’assassino della ragazza, trovata il mese scorso strangolata all’interno della Teton National Forest in Wyoming.

Il giovane era dunque ricercato dall’FBI, dopo il ritrovamento del corpo della giovane.

Durante le ricerche dell’uomo, in una zona della Carlton Reserve di North Port, sono stati rinvenuti i resti umani, in una zona che fino a poco tempo fa era sommersa dall’acqua, un’area paludosa abitata da diverse specie di serpenti e alligatori.

Data la difficoltà per i medici legali di identificare la vittima, per il riconoscimento è stato fondamentale anche il contributo della famiglia del ragazzo, che aveva partecipato attivamente alle ricerche.

I resti giacevano vicino al luogo dove erano stati rinvenuti alcuni oggetti appartenenti a Laundrie, tra cui uno zainetto, un block notes e alcuni vestiti. Nelle vicinanze c’era anche lo scheletro di un cane.

Identificato sin da subito – per probabilismo – con Brian, il cadavere non aiuta a capire come Brian sia morto.

Gli investigatori si affidano al block notes, fortemente deteriorato ma che potrebbe essere in parte recuperato, per capire se il ragazzo si sia suicidato o se le cause della morte siano altre.

Secondo le ultime testimonianze, Brian e Gabby avevano litigato, tant’è che gli agenti erano dovuti intervenire dopo una lite particolarmente violenta. Durante il viaggio, infatti, i due si erano fermati davanti a un negozio di Moab, nello Stato dello Utah e avevano litigato furiosamente. Qualcuno ha visto Brian schiaffeggiare la ragazza e aveva chiamato la polizia.

L’agente Daniel Robbins aveva scritto nel suo rapporto che la lite non poteva considerarsi degenerata al livello di un’aggressione domestica.

Seguendo il suggerimento dei poliziotti la coppia si era separata per la notte ed è ripartita il giorno dopo.

A meno di una settimana da quel litigio sulla strada, Brian era però tornato da solo in Florida per sistemare alcune questioni personali in vista di un prolungamento del viaggio. Le ultime comunicazioni tra Gabby e la sua famiglia erano avvenute l’ultima settimana di agosto, durante una videochiamata su Facetime la ragazza aveva raccontato alla madre che stavano lasciando lo Utha per dirigersi verso la catena montuosa di Teton Range, nello Stato del Wyoming. Petito documentava il viaggio sui suoi social network con video e foto, ma l’ultimo post era stato pubblicato su Instagram il 25 agosto, il giorno dopo aver parlato con sua madre al telefono, poi più nulla.

Brian era tornato dalla famiglia in Florida, da solo, il 1° settembre. Poco dopo era stata denunciata la scomparsa di Gabby e il presunto sospettato, dopo essersi rifiutato di parlare con gli investigatori, era scomparso il 13 settembre. L’unica incriminazione che al momento gravava su di lui è quella di aver usato due carte di credito di Gabby dopo la morte della ragazza.