La legge conferisce al Consiglio federale un potere eccessivo

Riunito a Ponte Capriasca in vista della chiamata alle urne, il comitato dei Giovani UDC Ticino ha discusso e fermamente respinto i tre temi in votazione il prossimo 28 novembre: la modifica della legge Covid 19, l’Iniziativa sulla giustizia e l’Iniziativa sulle cure infermieristiche forti.

In particolare sulla modifica della legge Covid l’opinione dei Giovani UDC è la seguente:

Diego Baratti, presidente dei Giovani UDC

“Discriminatoria e ingiustificata per la democrazia Svizzera, sono queste le due principali accuse mosse dal comitato cantonale alla Modifica della legge Covid che a due anni dallo scoppio della pandemia, invece di aprire le porte alla tanto agognata libertà, incrementa la profonda divisione presente nella società ed amplifica in maniera preoccupante i poteri nelle mani del Consiglio Federale.

Le conseguenze della Modifica della legge Covid sono infatti l’applicazione delle prescrizioni di quarantena e delle severe restrizioni solamente alle persone non ancora vaccinate (le persone vaccinate benché ancora contagiose non saranno più sottoposte a restrizioni) e un obbligo vaccinale, che sebbene non ancora giuridicamente dichiarato è di fatto presente nella società svizzera, dove in base allo stato di vaccinazione di un cittadino si può decidere se questo possa accedere all’istruzione, al lavoro, ai servizi o alla vita sociale.

Il comitato dei Giovani UDC ha successivamente messo l’accento su due ulteriori aspetti critici della modifica di legge, cioè l’ulteriore spostamento di poteri dal popolo alle mani del Consiglio Federale, che avrà la possibilità di scegliere come regolamentare la vita sociale dei cittadini ed il tracciamento di massa di contatti e spostamenti.

Il No dei Giovani UDC alla Modifica Legge Covid, non è quindi un rifiuto del vaccino ma un Sì a favore di una coesione della società e delle libertà fondamentali che hanno sempre contraddistinto il nostro paese ma che oggi più che mai, sono messe a rischio da una politica sanitaria discriminatoria.”

Giovani UDC Ticino