Di fronte ad un picco di contagi, il governo austriaco lotta per contenere i casi di Covid-19.

Da lunedì prossimo sarà obbligatorio la vaccinazione completa per l’ingresso in ristoranti, bar, hotel e luoghi di intrattenimento. Inoltre, lo stato di vaccinazione completa scadrà nove mesi dopo la seconda dose, anziché 12 mesi. A meno che non venga esteso con una terza dose di richiamo.

Tutti i servizi ai consumatori che implicano uno stretto contatto personale, come parrucchieri e trattamenti di bellezza, nonché qualsiasi incontro organizzato di più di 25 persone, richiederanno la prova della vaccinazione completa o la dimostrazione clinica della guarigione dall’infezione.

La scorsa settimana in Austria sono stati segnalati oltre 20 mila nuovi casi, portando la media settimanale a circa 229 pazienti ogni 100 mila persone. La settimana precedente la media era di 152 pazienti ogni 100 mila persone.

Nelle ultime settimane è aumentato anche il numero dei decessi, benché il ritmo sia meno allarmante rispetto alle precedenti ondate.

Il cancelliere Alexander Schallenberg, ha affermato che coloro che non hanno avuto la vaccinazione potrebbero essere esclusi e dover affrontare nuove restrizioni di blocco se il numero di pazienti di coronavirus dovesse continuare a crescere, raggiungendo il 25% della capacità totale di terapia intensiva del paese.

“La pandemia non è ancora nello specchietto retrovisore”, ha detto in cancelliere Schallenberg durante una conferenza stampa di venerdì sera dopo un incontro con i funzionari sanitari statali. “Stiamo per imbatterci in una pandemia di non vaccinati”, ha aggiunto.

Se il numero dei pazienti in terapia intensiva dovesse arrivare ad un terzo della capacità totale, il governo prevede  di inasprire ulteriormente le restrizioni alle persone non vaccinate, autorizzandole ad uscire di casa solo per specifici motivi.

La nuova regola avrà una fase di transizione di quattro settimane, in modo da incentivare le persone a farsi vaccinare. “Nessuno vuole dividere la società, ma è nostra responsabilità proteggere le persone del nostro Paese”, ha affermato Schallenberg.

L’Austria è un paese che dipende molto dal turismo, e si teme venga inserita in una lista di attesa da altri paesi a causa della rapida diffusione del virus. Il governo austriaco ha incoraggiato i cittadini a vaccinarsi, ma negli ultimi mesi lo sforzo è rallentato con il 62% della popolazione totale completamente vaccinata. Un dato al di sotto della media europea attestata ad oltre il 67%. Uno austriaco su tre non ha ancora ricevuto la prima dose.

Il tasso di vaccinazione notevolmente diminuito dall’estate, è motivo di preoccupazione per le autorità sanitarie pubbliche. Ad esempio, nello stato federale della Niedaöstareich (Bassa Austria), il più grande dei nove stati per superficie e abitanti, sono state annullate tutte le procedure chirurgiche non urgenti a causa della carenza di letti.