Deputato in Gran Consiglio nonché Municipale di casacca UDC, all’alba dei suoi primi 100 giorni (10 dicembre di quest’anno) in Municipio a Lugano ha già dovuto supportare diverse sfide interessanti sotto diversi aspetti. In questa intervista su alcuni dei temi che hanno scaldato questi tre mesi e poco più.

Ricapitolando: siamo tornati a chiudere i confini aerei, una nuova variante spaventa per l’ennesima volta il pianeta, ed il mondo politico segue lo schema dalla sua persona sarcasticamente descritto come yo-yo politik. L’ecosistema politico ed economico non è ancora del tutto “vaccinato” alle ondate del covid?

Per rispondere a questa domanda, ho praticamente fatto copia e incolla di alcune risposte che ho rilasciato lo scorso 20 febbraio 2021, cioè 10 mesi fa su questo portale nell’intervista “Eravamo nel pieno del Carnevale…” – Il Virus da un febbraio all’altro – Intervista a Tiziano Galeazzi – Ticinolive

(…) “Sul futuro, non mi resta che star zitto perché potrei passare per l’uccellaccio del malaugurio o il Gufo dell’aeroporto di Lugano. In ogni modo, sarà un altro anno di up and down cioè di aperture e chiusure e restrizioni. Ho paura che i vaccini oggi in commercio non riescano ad essere non solo sufficienti ma si rivelassero addirittura deboli nei confronti di varianti nuove che entro fine 2021 usciranno ancora. (…) 

(ndr: Omicron B.1.1.529 uscita pochi giorni fa ed entro fine 2021!!)

E ancora:

(…) Nel prossimo autunno (2021) saremo di nuovo confrontati con l’inizio dei mesi freddi, mi auguro che arriveremo a una vaccinazione più ampia e libera possibile, senza obblighi ovviamente ma superando il 60% della popolazione, così da creare l’immunità di gregge. 

Auguriamoci che questi vaccini possano coprire anche le varianti o saremo a fine 2021 in fondo alla scala di nuovo. Auspico che i produttori vaccinali continuino gli adeguamenti in piena corsa ma che non siano nocivi alla popolazione, perché una cosa la dovremo ben dire. Sono vaccini nuovi senza anni di collaudi e nessuno è stato in grado di dire se avranno effetti collaterali nei i prossimi mesi o anni. (…)

A livello Cantonale assistiamo ad un progressivo inasprimento delle norme in seguito a questa nuova variante. La politica di Berna è stata ampiamente trattata. Non è mai stato posto l’accento delle responsabilità comunali. 100 giorni per Galeazzi in Municipio: quali misure sono state attuate nei dicasteri che hanno avuto, od avranno impatto sulla cittadinanza in tal senso?

Sotto il mio Dicastero vi è proprio il servizio “Sicurezza e Lavoro” che dall’inizio della pandemia di Covid19 (febbraio-marzo 2020) ha avuto diversi compiti. Tra cui il triage con le disposizioni federali e cantonali e le disposizioni comunali. Ho avuto modo in questi tre mesi di seguire tutto il lavoro da loro svolto. Devo dire che sono soddisfatto non solo per l’impegno ma anche per la professionalità con cui seguono i protocolli “pandemici”. Sappiamo che non smantelleranno presto il dossier Covid19. Proprio per questo ho voluto, negli obiettivi 2022, mantenere questa voce in evidenza. Il lavoro non finirà presto e tutti ne sono coscienti. Inoltre ci si aggiunge ora anche un’ennesima variante e a mio giudizio ne verranno altre nel prossimo anno. Sull’impatto alla cittadinanza lo vedremo con le prossime informazioni che giungeranno sia da Berna che da Bellinzona e ovviamente dalla situazione sanitaria negli ospedali. Oggi è prematuro discutere degli effetti derivanti dalle misure che prenderemo a breve-medio termine.

Sempre restando in tema Municipio: la “battaglia delle due torri” secondo fautori e detrattori  è il progetto che da solo valeva la legislatura corrente. La sua posizione è stata compatta e solidale con il municipio, ma non si è mai sbilanciato troppo su questo tema. Ha preferito concentrarsi su dossier più affini al suo dicastero evitando un progetto che ha occupato per decenni i suoi colleghi?

In questi quasi 100 giorni mi sono concentrato sul funzionamento dell’Amministrazione comunale e sul mio Dicastero (Gestione e finanze) è vero, proprio perché, salendo su un treno in corsa, ho dovuto e voluto recuperare terreno nei confronti delle mie colleghe e colleghi di Municipio per non creare un “gap” interno al Collegio. È corretto che il progetto PSE sia stato portato avanti, da anni, anche da colleghi che siedono ancora oggi in Municipio, quindi era ed è normale che siano loro in prima linea. Questo perché i loro Dicasteri sono sempre stati direttamente coinvolti. Con questo però vorrei anche sottolineare che il mio sostegno in Municipio e in pubblico vi è sempre stato al pari di tutti loro. Il Municipio attuale è sempre uscito compatto come un “settebello”.

Spezzando una lancia a favore dei contrari, si rischia lo “spopolamento” del centro cittadino. Per contro, già che ormai è passata, bisogna pensare non solo allo sviluppo della Lugano 2 di Cornaredo, ma anche al centro storico. L’occasione è buona per importare idee da altre città e rivalutare un centro effettivamente “deserto”?

Certo, però non la chiamerei Lugano2, Lugano è unica nel suo insieme di tutti i quartieri e del centro cittadino. Il Nuovo quartiere di Cornaredo ed il futuro PSE integrato fanno parte di un Comune unico. A proposito di rivitalizzare il centro cittadino ci stiamo riflettendo già da anni ed è uno degli obiettivi futuri in cui dovremo metterci molto impegno, energie e fantasia, anche copiando altre città sparse nel mondo. Ogni idea e soluzione sarà preziosa per dar vita alla città. Questo però non dovrà andare a discapito del resto del comune e dei quartieri sparsi sul territorio. Dovremo lavorare ancora molto.

Un tema che ha ereditato in questi primi 100 giorni, ed in cui ha preso posizione è il comparto dell’ex macello pubblico. Dalla firma di “Adesso Basta” al giorno numero 100 in Municipio è cambiato qualcosa?

Sul comparto Ex macello pubblico non vi sono altri punti da aggiungere. Il progetto futuro era già stato approvato anche in sede di Consiglio Comunale anni fa. Se intende gli (ex) occupanti dell’autogestione, beh, per ora nessuno si è fatto avanti, sebbene il Municipio abbia sempre sostenuto di volersi sedere a un tavolo e discutere apertamente e francamente il tema specifico. Noi ci siamo….

Negli scorsi mesi abbiamo ricevuto varie prese di posizione (documentabili nelle sue varie interviste pubbliche) sulle misure covid: molte sue uscite si siano rivelate pragmatiche ed oculate, con il senno di poi.  In cosa crede si possa migliorare sulla gestione pandemica, almeno a livello locale?

Sin dall’inizio della pandemia ho avuto le mie sensazioni, emozioni e valutazioni su quanto è successo da febbraio 2020 ad oggi. Rimango sempre scettico su molti avvenimenti che stanno capitando nel mondo intero nonché nella gestione di questa pandemia a livello globale. Osservo come i governi di mezzo mondo si stanno schierando, cosi come i movimenti contro questa gestione sempre più autoritaria. Trovo però minacciati in parte i diritti fondamentali delle libertà individuali. Basti vedere le leggi che certi governi stanno adottando o adotteranno a breve. Devo ammettere che mi sto preoccupando sul futuro dell’umanità. Sicuramente ne riparleremo presto.