Intorno alle 12.00 di oggi, in seguito ad un appello diffuso su Telegram, alcune persone si sono presentate nell’area dell’ex Macello e l’hanno nuovamente occupato. Questa sera era prevista la prima  assemblea pubblica, dove erano benvenuti tutti coloro che desideravano partecipare: “Siamo consapevoli della situazione sanitaria attuale, ma proprio per questo riteniamo che sia necessario incontrarsi e confrontarsi”, si  legge in un comunicato sui social. I Molinari inoltre aggiungono: “Ci è sorto un fortissimo dubbio. Forse abbiamo lasciato le placche della cucina accese e la preoccupazione ci ha spinti a rientrare a controllare. Trattandosi di uno stato di necessità, rientrare non dovrebbe avere alcuna conseguenza sulle persone che provvederanno alla messa in sicurezza dello stabile”.  Un tentativo dunque di ridare vita all’autogestione luganese, senza passare dal dialogo che il Municipio continua a sostenere di voler avviare. 

La polizia in tenuta antisommossa si è presentata sul posto per tenere sotto controllo gli accessi agli stabili e ha chiuso il viale Cassarate. Il sindaco Michele Foletti intende agire per evitare che qualcuno si faccia male. “Non conosciamo bene la situazione dei tetti”, ha dichiarato. In quanto alla possibilità di uno sgombero ha detto: “Dipenderà dall’evolversi della situazione. Non sembra una situazione temporanea e questo non possiamo accettarlo. Noi eravamo pronti al dialogo, ma nessuno si è fatto sentire. Il dialogo è impossibile con chi si presenta incappucciato e vestito di nero”. Ha inoltre dichiarato che non ha intenzione di presentarsi sul posto. “[…] Sembrerebbe una provocazione. Contatti col gruppo che è adesso all’ex Macello non ne abbiamo, mentre con qualche altra persona, vicina all’autogestione, sì”. 

Secondo le  ultime notizie, il Municipio si è riunito e ha preso la decisione di sporgere una decisione per violazione di domicilio.